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Il SAIE punta su riqualificazione, innovazione, formazione e le sale convegni si riempiono

A giudicare all’affluenza di professionisti in questo primo giorno di svolgimento il cambio di format che distingue la 51° edizione di SAIE in corso a Bologna da quelle precedenti anche grazie all’abbinamento con SIE sembra avere generato molte aspettative negli operatori

inaugurazione_saie_campagnoli_merola_sorondo_squinzi“Il Saie ricomincia con un nuovo format e una nuova veste. Abbiamo deciso di porre al centro l’importanza dell’uso della tecnologie nelle costruzioni per riuscire a realizzare una nuova casa e nuove città. Un attenzione maggiore all’ ambiente circostante, la riqualificazione urbana e il risparmio energetico per rilanciare il settore dell’edilizia. Abbiamo deciso di rinnovare il Saie puntando anche ad un altro aspetto che è quello indicatoci dalle parole di papa Francesco nell’Enciclica sulla Cura della Casa Comune come testimonia la presenza di Monsignor Sorondo”. Con queste parole il presidente di Bologna Fiere Duccio Campagnoli ha aperto la 51° edizione di SAIE, il Salone internazionale dell’edilizia italiana, che quest’anno lancia la formula SAIE SMART HOUSE, dedicata alla costruzione e riqualificazione di edifici e città intelligenti, e per la prima volta si volge in abbinamento con  SIE Expo.  Importante afflusso di gente e di addetti ai lavori che hanno gremito le sale del convegno inaugurale e i tanti corsi di formazione organizzati dalla Saie Academy. La riqualificazione energetica, la ristrutturazione degli edifici e la cura dei luoghi del vivere comune sono i pilastri su cui si poggia questa nuova edizione che segna un cambio di rotta e che ha scelto di puntare sull’innovazione tecnologica e sul concetto del costruire in maniera ecosostenibile. Punti considerati fondamentali per non farsi sopraffare dalle nuove sfide del mercato dell’edilizia. Un tema che coinvolge in primo luogo le città, chiamate a cambiare veste e forma riqualificando il proprio territorio e riutilizzando edifici e spazi in disuso per un nuovo modello di comunità. “La nostra attenzione come amministratori si concentra sul tema dell’abitare, considerato un passaggio fondamentale se si vuole ripensare a un differente modello di città metropolitana che è fatto non solo di edifici ma anche di persone che vi abitano – ha dichiarato Virginio Merola, Sindaco di Bologna  –  Dobbiamo puntare a realizzare città inclusive che utilizzano gli spazi esistenti per costruire l’accoglienza. La cura dei beni comuni è anche la cura delle persone, così come ha scritto il papa nella sua Enciclica, il Saie di oggi si muove proprio in questa direzione”. Una linea di pensiero condivisa anche dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, presentato e salutato da Duccio Campagnoli. “Il Saie è da sempre la fiera di riferimento dell’edilizia negli anni si è sempre più trasformato in uno strumento di politica industriale per il nostro settore, quindi è un piacere per me particolare essere qui. Noi come Confindustria riteniamo che il settore dell’edilizia stia attraversando una crisi profonda perché  tra i vari comparti produttivi del nostro Paese è uno di quelli che ha sofferto di più in questi anni. Abbiamo necessità di cambiare la situazione e lo si deve fare in maniera intelligente e virtuosa. “ Il numero uno degli industriali italiani si è allineato dunque a quello che rappresenta il tema di questa edizione del SAIE, che quest’anno ha individuato tre grandi aree tematiche su cui incentrare il dibattito: progettare, costruire e abitare, sottolineando come sia indispensabile muoversi per recuperare il ritardo accumulato negli anni “Investire sulle infrastrutture materiali ma anche su quelle di tipo immateriale come la banda larga che contribuiscono in maniera straordinaria alla competitività. E Saie in questo caso è una grande vetrina. Noi come Confindustria insieme alla nostra associazione di settore Ance abbiamo preparato una serie di proposte che abbiamo sottoposto al Governo per la legge di stabilità del 2016. In questo modo diamo degli input su cui lavorare per contribuire alla ripartenza di questo settore. Perché non possiamo dimenticare che l’edilizia è fondamentale”.  Ma l’inaugurazione di oggi è stata l’occasione per parlare di problemi legati all’innalzamento delle temperature ai problemi legati al clima e di come l’edilizia giochi un ruolo fondamentale nel futuro del pianeta sui temi della tutela ambientale. A rilanciare la necessità di dover fare presto il climatologo Luca Mercalli che ha snocciolato una serie di dati in merito: “Se non ci muoviamo ora cambiando il nostro stile di vita, cercando di ridurre i consumi, il rischio è di arrivare a fine secolo a una vera e propria catastrofe ambientale” Il Climatologo ha descritto il rischio legato all’aumento di cinque gradi della temperatura della terra e dell’innalzamento di un metro del livello del mare “Questo creerà dei profughi ambientali. Una nuova figura che fino a oggi non conoscevamo”. Centrale l’intervento di Monsignor Sorondo, il grande ospite di questa apertura del SAIE –  che ha evidenziato come siano proprio gli ultimi a subire in maniera negativa gli effetti dei cambiamenti climatici e di come Papa Francesco nella sua enciclica abbia toccato più di un aspetto legato alla questione del “vivere comune”. “Non si tratta solo di rispettare l’ambiente ma è anche una questione sociale e di giustizia. Ecologia vuol dire tenere ordinata la casa e nella sua enciclica papa Francesco ha voluto evidenziare proprio questo. Il tema è sia religioso che scientifico. Nel primo caso è un richiamo agli insegnamenti di san Francesco e all’importanza di rispettare il mondo circostante, dall’altro è incentrato su aspetti scientifici come l’importanza di ridurre i consumi di carburanti fossili e ripensare le città in un’ottica più includente”. Un passaggio, quelle di Monsignor Sorondo, che introduce le sfide che attendono il futuro del mercato dell’edilizia sempre più orientato al recupero. In Italia negli ultimi sei anni si è registrata una contrazione di oltre il 26% delle costruzioni mentre è cresciuta la domanda di ristrutturazione. Sul territorio nazionale sono circa 13,6 milioni i fabbricati da recuperare e per rispettare il piano strategico dell’Ue 2050 il nostro Paese dovrebbe ristrutturare 1500 abitazioni al giorno. Un lavoro che riguarda costruttori e  professionisti del settore: ingegnieri, architetti e geometri. Presenti al Saie erano Gabriele Buia, vice presidente ANCE, Leopoldo Freyrie, presidente CNAPPC, Armando Zambrano, presidente CNI, Maurizio Savoncelli, presidente CNGeGL. Tutti e quattro hanno sottolineato l’importanza di lavorare verso la direzione del ri-uso e ri-utilizzo dell’esistente tenendo però ben presente che questo lo si può fare se c’è un coordinamento unico e un coinvolgimento attivo da parte delle istituzioni. “Non basta però creare una cassetta degli attrezzi fatta di buone norme, occorre anche una progettualità che abbia una reale visione di ciò che si vuole realizzare sui nostri territori – spiega Leopoldo Freyrie, Presidente CNAPPC – Ma per farlo bisogna coinvolgere tutti a partire dai cittadini che devono diventare persone consapevoli e attente a ciò che li circonda”.  Presentato in apertura di Saie anche il “Rapporto 2015 – Il Sistema delle Costruzioni in Italia” elaborato da Federcostruzioni, che ha messo in luce le previsioni aggregate di un comparto che nel 2014 pesava in termini di valore della produzione oltre 403 miliardi di euro e circa 2.600.000 posti di lavoro (il 12% dell’occupazione nazionale). Alla presentazione del Rapporto hanno partecipato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, il presidente di Federcostruzioni, Rudy Girardi, e il docente di economia presso l’Einaudi Institute for Economics and Finance di Roma, Luigi Guiso. Le previsioni per il 2015 e il 2016 sono improntate ad un cauto ottimismo dovuto ai segnali positivi di allentamento della crisi in atto e che si collocano in un quadro generale in netto e continuo miglioramento. Si passa infatti da -9,5% del 2012 a -5,7% del 2013 a -3,0% del 2014 ad una previsione di -0,5% per il 2015 e di -0,1% per il 2016. “Seppure per il 2014 ne emerge un quadro tutt’altro che positivo, si prefigura uno scenario di ripresa che appare realisticamente all’orizzonte dei prossimi anni –  ha dichiarato il presidente di Federcostruzioni, Rudy Girardi, presentando il Rapporto 2015 – Infatti nonostante il 2015 segni un andamento produttivo in lieve riduzione, dovrebbe prefigurare il punto di partenza per il ritorno a ritmi di crescita”. “Nel 2014 – si legge nel Rapporto 2015 di Federcostruzioni – la filiera delle costruzioni ha perso 125.000 posti di lavoro rispetto all’anno precedente (-4,6%) con una perdita della produzione del 3% in termini reali e del 3,5% in valore”. Si tratta di una perdita “modesta” rispetto ai cali degli anni precedenti, ma più elevata del calo rilevato dalla produzione nazionale nello stesso periodo (0,7%). Ad arginare, seppure in parte, le perdite produttive in questi anni di crisi della domanda interna sono state le esportazioni. Per i settori che hanno scambi con l’estero (3 settori su 4 esportano) a fronte di una diminuzione della produzione del 29,2% nel periodo della crisi, si registra una crescita delle esportazioni del 23% nel periodo 2009-2014 (nel 2008 le esportazioni segnarono una pesante caduta cui ha fatto seguito un periodo di crescita ininterrotta). Inoltre a fronte di un’attività di esportazione di un certo rilievo, i flussi di importazione risultano di modesta entità. Le due opposte dinamiche export-import si traducono in un vantaggio per la bilancia commerciale che nel 2014 ha sfiorato i 30 miliardi di euro (nel 2008 era di 26,1 mld). Nel pomeriggio si è svolto il primo, gremito, dei tre focus sul tema delle Città Metropolitane organizzati dall’architetto Mario Cucinella all’interno di SAIE Smart House 2015 (nei pomeriggi del 14, 15 e 16 ottobre nell’area del Centro Servizi – Smart House Living) con il contributo e il lavoro della SOSSchool of Sustainability e di Nomisma e Nomisma Energia. Il tema dell’incontro è stato: Zero consumo di suolo: nuove economie ed opportunità per l’edilizia”. A seguire si è svolto il primo dei workshop in programma dove giovani architetti della scuola SOS hanno lavorato sul tema della città metropolitana con la supervisione e il coordinamento di Mario Cuccinella. L’argomento scelto è stato: Building Green future, piano strategico sulla mobilità sostenibile per l’Abruzzo.

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