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Meccanica e Subfornitura: nel 2°semestre ogni 1.000 aziende, 530 posti di lavoro in più

Secondo i dati Excelsior-Unioncamere, in Italia nel quarto trimestre 2015 si prevedono nell’industria 24.680 assunzioni di dipendenti: saranno prevalentemente contratti a tempo determinato e indeterminato; si ricercano maggiormente conduttori di impianti e macchinari e operai specializzati; profili con esperienze specifiche e in possesso di un titolo di studio

2016_MECSPE_2Dalle imprese della meccanica e della subfornitura, punto di riferimento per l’industria manifatturiera italiana, arrivano importanti segnali positivi sul fronte occupazionale. Considerando i nuovi ingressi e le uscite, nel secondo semestre dell’anno in corso, per ogni 1.000 aziende, si creeranno ben 530 posti di lavoro in più: questo quanto emerge dall’Osservatorio MECSPE realizzato da Senaf in occasione di MECSPE, la fiera internazionale delle tecnologie per l’innovazione (Fiere di Parma, 17-19 marzo 2016), evento che darà la possibilità agli imprenditori di trovare prodotti all’avanguardia, tecnologie innovative, partner con cui sviluppare occasioni di business e soluzioni per migliorare la propria produzione. Nella seconda metà del 2015, infatti, sono ben 3 aziende su 10 (30,8%) a dichiarare di voler aumentare il numero dei propri dipendenti, mentre il 64% prevede di mantenerlo stabile: un dato positivo che si somma alle assunzioni fatte dal 37,4% degli imprenditori nei primi sei mesi dell’anno. Inoltre, anche l’attesa di crescita del mercato in cui operano nei prossimi 3 anni, segnalata da oltre la metà delle imprese (55,5%), rappresenta un’ulteriore indicazione della visione favorevole degli imprenditori. “I numeri emersi dall’Osservatorio MECSPE non fanno che confermare che ci troviamo di fronte a un mercato solido che sta ripartendo e lo fa puntando sul capitale umano. Un contributo è arrivato sicuramente dall’introduzione del Jobs Act, che è stato un accelerante, e che ha aiutato quasi sei imprese su dieci nelle nuove assunzioni – ha dichiarato Emilio Bianchi, direttore di Senaf – Ma se è vero che lo Stato ha creato i presupposti per favorire la crescita delle aziende, per fare la differenza, in un contesto sempre più competitivo, bisogna costantemente investire sulla formazione dei propri dipendenti.” L’indagine sullo scenario, che riguarda in prevalenza aziende con fatturati inferiori ai dieci milioni di euro (82%) e che occupano meno di 50 dipendenti (84%), evidenzia, infatti, ancora una volta, come i più soddisfatti dell’andamento della propria azienda siano gli imprenditori che hanno puntato sull’innovazione e sulla formazione. Sono quasi nove su dieci (86,1%) ad aver investito nel I semestre nell’aggiornamento dei propri dipendenti, e uno su cinque (21,6%) aumenterà nella seconda parte dell’anno il budget dedicato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In particolare, il 30,7% ha dedicato “fino a 10 ore”, il 23% “tra le 11 e le 20”, il 14,3% “tra le 21 e le 30” e “oltre le 31 ore” il 18,1%. “Seppur la situazione macroeconomica non mostri ancora una netta ripresa, le imprese della meccanica e della subfornitura hanno fatturati in crescita e ordinativi adeguati alle esigenze finanziarie, il che porta gli imprenditori ad essere soddisfatti del proprio andamento aziendale. Soddisfatti ma alla continua ricerca di margini di miglioramento  ha aggiunto BianchiProprio per questo, si reinvestono ampie fatte di fatturato in asset strategici quali formazione e innovazione, cercando personale con competenze specifiche, in grado di fare la differenza, in un contesto che richiede specializzazione ed eccellenza nella produzione.”

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