efficientamento energetico

Dalla Liguria modello di economia green estendibile al Paese. Perno l’edilizia zero emission

Settore dalle grandi potenzialità, secondo lo studio con un investimento medio annuo di circa 209 milioni di euro per l'efficientamento energetico dsegli edifici si creerebbero 2.186 nuovi posti di lavoro e gli interventi realizzati su oltre 10 mila appartamenti permetterebbero di ridurre i consumi del 60% rispetto agli attuali livelli

LiguriaNei prossimi 15 anni in Liguria, in termini di sola occupazione diretta, potrebbero nascere oltre 4.500 nuovi posti di lavoro di cui oltre metà nell’edilizia con la transizione verso un modello green e low carbon dell’economia; tale sviluppo richiederebbe investimenti medi annui pari a 391 milioni di Euro. È quanto emerso dallo studio Liguria, proposte per un modello di sviluppo nearly zero emissions, che il WWF Italia ha commissionato all’ENEA per approfondire le possibilità di una transizione verso un modello basato su tecnologie e sistemi in grado di ridurre le emissioni di gas serra e, di conseguenza, l’impatto dei cambiamenti climatici – come indicato dal recente accordo di Parigi (COP21) e dagli impegni europei – ma anche di promuovere l’efficienza energetica, favorire lo sviluppo e l’innovazione del sistema produttivo e incrementare i livelli occupazionali, seguendo i principi di un’economia circolare. Complessivamente sono state prese in considerazione oltre 30 opzioni tecnologiche e su 15 di esse è stata effettuata una valutazione degli impatti energetici, ambientali, economici ed occupazionali, arrivando ad una rosa di interventi, da poter promuovere in cinque settori strategici: fonti rinnovabili elettriche e termiche, modalità di accumulo, sistemi di trasporti sostenibile e risparmio energetico nell’edilizia. Settore quello della riqualificazione del parco edilizio dalle grandi potenzialità: con un investimento medio annuo di circa 209 milioni di euro si creerebbero 2.186 nuovi posti di lavoro e gli interventi realizzati su oltre 10 mila appartamenti permetterebbero di ridurre i consumi del 60% rispetto agli attuali livelli. Sull’arco temporale di 15 anni il risparmio energetico sarebbe di 71mila tonnellate di petrolio equivalente (tep), pari a una riduzione di circa il 15% dei consumi termici residenziali. “Questo studio dimostra in modo chiaro e inequivocabile – ha dichiarato Donatella Bianchi, presidente WWF Italia – come già oggi esistano una serie di soluzioni concrete e cantierabili che consentirebbero ad una Regione come la Liguria (ma il discorso potrebbe tranquillamente essere esteso all’intero Paese) di fare rotta verso un’economia a bassissime emissioni, capace cioè di contrastare la minaccia dei cambiamenti climatici e, allo stesso tempo, creare nuova occupazione, più durevole e sostenibile.” Vero è che alcune delle opzioni individuate risultano promettenti, ma non ancora pienamente mature ( su tutte l’auto elettrica), in quanto la loro affermazione dipenderà dagli investimenti e dalle traiettorie di sviluppo internazionali. Vero è anche che in alcuni ambiti si tratta di tecnologie mature e di sicuro sviluppo (ad esempio il fotovoltaico), ma ancora condizionate da costi e limiti organizzativi del mercato.  Ma altrettanto vero è che altre opzioni sono state indicate come “tecnologicamente pronte” e l’opzione citata ad esempio è stata proprio la riqualificazione energetica ad emissioni quasi zero degli edifici tutt’ora “ostacolate da inerzie organizzative e disponibilità di accesso a capitali adeguati“.

 

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