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Mercato immobiliare commerciale 2018. Prosegue trend di crescita soprattutto in Italia

A rivelarlo i dati divulgati oggi a Milano nel corso della presentazione di “Shopping 2019”, l'11° Rapporto sul mercato immobiliare commerciale in Europa e in Italia presentato da Scenari Immobiliari

È proseguito nel 2018 il trend di crescita del giro d’affari legato alle transazioni del mercato immobiliare commerciale in Italia: dopo il +4,2% registrato nel 2017, lo scorso anno l’incremento viene indicato essere stato pari al 2,9%, per 8,9 miliardi di euro di fatturato, e nel 2019 dovrebbe salire ancora a 9,1 miliardi (+2,2%), fino ai 9,3 indicati per il 2020.

Questi alcuni dei dati emersi oggi a Milano nel corso della presentazione di “Shopping 2019”, l’11° Rapporto sul mercato immobiliare commerciale in Europa e in Italia presentato da Scenari Immobiliari.

Rapporto che se per l’Italia si allinea alle indicazioni rilevate da OMI (di cui dettaglieremo i dati sul numero di maggio di “serramenti+design“), a livello europeo evidenzia come lo scorso anno le transazioni del mercato immobiliare commerciale avrebbero complessivamente movimentato 53,8 miliardi di euro di investimenti,  facendo segnare una leggera flessione rispetto all’anno precedente, ma con una previsione di crescita dell’1,3% per l’anno in corso.

Dopo i saluti introduttivi di Raffaele Paletti (Assotemporary), l’11° Rapporto è stato presentato da Clara Garibello (Scenari Immobiliari) e commentato da un folto numero di CEO ed esperti del settore.

 Possibile ripartenza per mercato immobiliare commerciale europeo

L’andamento del mercato immobiliare commerciale europeo nel 2018 – ha commentato Clara Garibello, Direttore di Ricerca di Scenari Immobiliari – è stato caratterizzato da una forte polarizzazione che si è manifestata in diversi ambiti, nelle aree geografiche, nelle strutture, nei segmenti di mercato, negli investitori e nelle transazioni.

C’è stato un sentiment poco favorevole e si è registrata una correlazione inversa tra investimenti nel real estate e aumento delle vendite online. Ha predominato un atteggiamento di cautela da parte degli investitori, già condizionati da una bassa propensione al rischio, determinata dall’abbondante disponibilità di capitali e dal ridotto costo del denaro, fattori che hanno contraddistinto i mercati negli ultimi anni.

Si è registrato un andamento disomogeneo tra i Paesi, che ha premiato quelli dell’area mediterranea quali Spagna, Portogallo e Italia, e penalizzato invece alcuni più a nord, Regno Unito e Germania in primis, dovuto a una disparità correlata alla crescita delle vendite online”.

Se nel 2015 gli investimenti nel comparto europeo avevano toccato i 65,4 miliardi di euro, negli anni successivi è stato registrato un calo a due cifre culminato nei quasi 54 miliardi del 2018, anno che dovrebbe segnare il punto di ripartenza del settore in previsione di un aumento di poco più di un punto percentuale per il 2019.

Andamento mercato immobiliare commerciale italiano

Spostando l’attenzione sull’andamento del mercato immobiliare del commercio in Italia Clara Garibello  ha sottolineato come”... Nonostante si sia attenuato il sentiment poco favorevole che ha fluttuato in Europa, scemato prima nell’area mediterranea e poi in tutta la Penisola, l’atteggiamento degli investitori è stato di maggiore cautela, anche se rispetto al continente, il mercato italiano è risultato più attrattivo.

Le motivazioni sono da ricercare in un un’incidenza più contenuta nella crescita dell’e-commerce, che ha allontanato i timori di una veloce diffusione del commercio online, l’importanza dello spazio fisico nell’espansione dei retailer, evidenziato dalle numerose aperture, che ha rafforzato la fiducia nella necessità per i retailer di mantenere una rete fisica di negozi sul territorio. A cui bisogna aggiungere il modo diverso di fare shopping, soprattutto dei Paesi mediterranei, quasi sempre accompagnato da una forte componente leisure e da un’attrattività per la ristorazione e i servizi aggiuntivi.

Infine, la costante crescita dei flussi turistici legati al commercio che consentono ricadute positive sulle economie, tanto nelle aree centrali delle grandi città quanto in quelle più periferiche o meno conosciute e da promuovere”.

L’analisi di venticinque delle transazioni più significative di immobili a uso commerciale del 2018, suddivise per cluster, in relazione all’obiettivo strategico della compravendita, mette in evidenza da un lato la polarizzazione del mercato, dall’altro come, nonostante l’interesse resti concentrato sui mercati di Milano e Roma, l’attrattività risulta essersi è allargata anche ad altre città, come Venezia e Bologna.

L’abbandono dei centri storici da parte delle attività terziarie sembra aprire costantemente occasioni di posizionamento per i retailer. Tuttavia, risultano scarseggiare le dimensioni desiderate e un probabile fabbisogno di sviluppo in verticale diventa un’opportunità in più per gli investitori.

Significativa risulta anche la quota di transazioni denominate “rilevanti”, quattro in totale, per una superficie di oltre 148mila mq e un controvalore di 293 milioni di euro.

Si è tratto principalmente di grandi strutture, collocate in posizioni dominanti rispetto al proprio bacino di riferimento, come il Gran Shopping Mongolfiera a Molfetta (Ba), oppure il Centro Sicilia in provincia di Catania, così come il centro commerciale Il Gialdo, in provincia di Torino.

Infine, le transazioni di immobili da valorizzare, due in totale, per una superficie di poco più di 60mila mq (ed un investimento di circa 105 milioni di euro). Hanno riguardato strutture in posizioni secondarie (Parma e Brennero), confermando l’interesse sia nel comparto che in location a bassa penetrazione dell’e-commerce.

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