Davines Village: una collaborazione di intenti

Davines: obiettivo comune per committente, architetti e aziende partner, garantire la realizzazione di un progetto a basso impatto, bassi consumi e alta qualità d’insieme

352 tende in facciata organizzate secondo 44 sistemi di schermatura installati su 24 ‘casette’: sono questi i numeri della collaborazione di Resstende per il progetto della nuova sede di Davines, a Parma.

L’azienda committente, attiva nel settore dei prodotti per la bellezza, ha da subito espresso un obiettivo chiaro: la nuova sede doveva diventare la “Casa della bellezza sostenibile”. Da questo punto di partenza ha preso avvio il progetto, firmato dallo studio Matteo Thun, per una sede concepita per ridurre al minimo l’uso di illuminazione artificiale, con l’inserimento di impianti fotovoltaici, solare termico, geotermico e sistemi di comunicazione e controllo che monitorano i consumi energetici di ogni ambiente. Dal punto di vista della composizione degli spazi, la sede si sviluppa su 77mila metri quadrati, l’80% dei quali rispetta il progetto dello studio di architettura paesaggistica Del Buono Gazervitz.

Gli spazi sono molto articolati fra loro e comprendono aree dedicate a uffici, alla formazione, a laboratori di ricerca e sviluppo, a spazi di coworking, all’impianto di produzione e a una serra adibita a ristorante, concepita come il vero cuore del Village.

In questo panorama così articolato e vario, si sono inseriti i referenti di Resstende che, chiamati dall’impresa edile Colombo Costruzioni, hanno sviluppato una proposta in linea con la volontà, dichiarata da Davines, di dare “profonda attenzione alle persone e all’ambiente”.

Nello specifico, per schermare tutte le vetrate degli uffici al piano terra, Resstende ha selezionato tende libere L1 guidate con cavi e manovra a motore. Ogni modulo copre un’altezza di 320 cm per una larghezza di 130 cm; queste tende sono a scomparsa in nicchia e sono sostenute da piastre su misura.

Tutti gli uffici presenti al primo piano sono schermati da sette tende a rullo Boston CT135, larghe 130 cm e con un’altezza piramidale che va da 360 cm fino alla massima di 600 cm. Ogni modulo, dal unto di vista tecnico, è movimentato a motore, dal basso verso l’alto, attraverso il traction kit, un sistema che assicura maggiore stabilità alla tenda quando montata in ambienti esterni. Il modello Boston è stato scelto – fra le varie proposte dell’azienda – grazie al design puro e all’alto contenuto tecnico, sviluppato proprio per rispondere alle esigenze relative alle facciate continue.

Per quanto riguarda gli attacchi superiori delle tende, Angelo Furia, project manager e referente dell’intervista a lato (o dipende dove sarà posizionata nell’impaginato), ha disegnato delle specifiche piastre di ancoraggio che diventano parte integrante dell’architettura dell’edficio. “La peculiarità di queste tende”, racconta Angelo Furia, “ è l’irregolarità del fissaggio superiore, che è orientabile in base all’inclinazione della tettoia in alluminio. Inoltre, in questo progetto il Traction kit è racchiuso in uno spazio minimo, a scomparsa dietro il rullo. Il dispositivo a trazione più compatto finora realizzato nei progetti Resstende dopo quello realizzato per Feltrinelli”.

Una centralina coordina e automatizza tutti i sistemi a rullo e garantisce l’apertura o la chiusura delle schermature.

Il tessuto scelto per l’intera fornitura di tende è il filtrante Vuscreen Messina cod. 31808 color Antracite; il tessuto, pensato per l’outdoor, è composto al 100% da poliestere ed è alto 300 cm. Grazie al suo peso di 360 g/m2 e un fattore di apertura del 4%, si propone come un ottimo alleato per garantire il comfort termico all’interno degli spazi di lavoro e di socialità.

L’insieme di queste soluzioni porta alla realizzazione di un progetto a misura d’uomo, dove la tenda diventa lo strumento di comunicazione fra interni ed esterni e dove la bellezza viene intesa in chiave sostenibile: “il progetto vuole essere creatore di buona vita per tutti, attraverso la bellezza, l’etica e la sostenibilità”, recita il claim di Davines, che viene poi seguito da quello formulato da Resstende e che ha guidato l’intero intervento, dalla scelta dei prodotti più adatti alla funzione fino alla loro posa: “Nuovi stili di vita, nuovi sistemi di tende”.

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