Kinoya: la casa fra gli alberi nel Parco del Sile

Il progetto Kinyoa è un esempio di architettura residenziale sostenibile, nella scelta dei materiali e nella geometria delle sue forme

Letteralmente, Kinoya in giapponese significa ‘casa fra gli alberi’ e la scelta di questo nome da parte della committenza è strettamente legato alla filosofia alla base del progetto firmata dall’architetto Davide Ceron, che ha seguito l’intervento nel Parco del Sile.

Kinoya è la residenza per una giovane coppia ed è distribuita su un unico livello definito da ampie aperture, sviluppate per permettere al paesaggio del Parco del Sile – vicino a Treviso – di essere protagonista anche negli interni. Come racconta il progettista, “Un aspetto interessante pensato assieme al committente è l’eliminazione della maggior parte delle porte interne. Kinoya è una sorta di ambiente unico con geometrie interne che permettono la privacy. Da un lato all’altro della casa, sul lato più corto due vetrate permettono di guardare attraverso la casa per il lato lungo Est-Ovest. L’ingresso principale della casa è situato nella grande parete vetrata col portico esterno. Una piccola porzione dello scorrevole è l’ingresso mentre gli ulteriori 6, 5 metri sono lo scorrevole vero e proprio. Nonostante la grandezza e di questo siamo molto soddisfatti si apre e scorre facilmente.  All’esterno c’è una loggia scavata nel rettangolo che quando si apre la grande vetrata permette di creare tra dentro e fuori un unico ambiente”.

La struttura dell’involucro è in legno ed è stata seguita da Stilenatura, costruttore specializzato in bioedilizia seguendo la tecnologia X-Lam in abete lamellare. Le scelte sui materiali hanno consentito al progetto Kinoya di ottenere la classe energetica A4, a garanzia dell’efficienza globale dell’edificio.

Per quanto riguarda la grande vetrata, il serramento è stato realizzato da Agostini Group e si tratta di un elemento in alluminio a taglio termico della serie Minimal Frames. Come specifica l’azienda, “I profili permettono un impatto visivo estremamente ridotto e contenuto, risultano visibili solo 4 mm di profilo dell’anta su tutto il perimetro e solo 24 mm di profilo verticale lungo l’incontro centrale. È possibile realizzare ante alte fino a 3 metri e larghe 4,2 metri con una superficie massima dell’anta scorrevole di 12 metri quadrati, un’anta fissa che può arrivare a 18 metri quadrati e un telaio completamente a scomparsa sia a pavimento che a soffitto. Supportano un peso massimo dell’anta fino a 800 kg con uno spessore della vetrazione da 30 a 36 mm. Completano il quadro un sistema di scorrimento con un minimo di 8 ruote in acciaio Inox per ogni anta, drenaggio e scarico acqua e chiusura a 2 punti per una maggiore sicurezza. Tutto il sistema è in alluminio a taglio termico per garantire massimo comfort”.

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