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Pandemia e spesa. Italiani più pessimisti

Sopratutto a causa del protrarsi della pandemia, peggiora lo scenario socioeconomico avvertito dagli italiani. Scenario in cui a febbraio solo il 34 % degli italiani ha dichiarato di voler usufruire del superbonus del 110%

Italiani. Propensione all'uso degli incentivi nel 2021

Dopo la confortante ripresa di ottimismo rilevata a gennaio ( su dati di dicembre) tra gli italiani sulla probabile evoluzione della situazione socioeconomica nazionale ed individuale cambia a febbraio (su dati di gennaio) lo scenario percepito.

Scenario in cui si attesta al 24% il numero degli italiani propensi a utilizzare almeno un incentivo nel corso di quest’anno e di questi solo il 36% si è dichiarato interessato al Superbonus del  110%.

A rilevarlo l’Osservatorio Mensile Findomestic realizzato dalla società di credito al consumo del gruppo BNP Paribas in collaborazione con Eumetra, ed è un dato che si inserisce in un profilo di aspettative  ore più orientate al pessimismo soprattutto riguardo i tempi necessari alla copertura vaccinale. Condizione indispensabile per la ripartenza di economia e consumi.

Italiani. Aspettative disponibilità vaccinoA febbraio sale al  67% la quota degli italiani che non crede che la campagna vaccinale possa terminare prima di settembre; il 32% pensa che sarà necessario attendere la fine dell’anno e raddoppia dal 13 al 27%  il numero di chi non vede uno spiraglio di luce alla fine del tunnel dell’emergenza Covid prima del 2022.

Si consolida anche il dato che indica nel 20% il numero degli italiani che ritiene il proprio reddito  molto più basso rispetto a quello del febbraio 2020 con il 10%  ancora costretto a mettere mano ai propri risparmi.

Un contesto, quello dei redditi, che – insieme alle incertezze legate ai tempi di risoluzione dell’emergenza – influisce Italiani. Confronto andamento consumisul comportamento d’acquisto: oltre la metà del campione (53%) dell’Osservatorio Findomestic ha dichiarato di spendere meno rispetto alla fase pre-Covid mentre il 40% di non rilevare differenze e un “fortunato 8%  -sottolinea lo studio -, si può permettere di spendere anche di più.”

Scenario divenuto più fosco che inevitabilmente rende più cauti risparmiatori e consumatori. Tant’è che ben il 51% degli italiani ha dichiarato di valutare l’ utilizzo del credito al consumo a supporto dei propri acquisti.

Si tratta del livello più alto registrato da settembre 2020. Il finanziamento sul punto vendita fisico è la modalità preferita (63% del campione) seguito dal prestito personale (31%) e dall’utilizzo della carta di credito con rimborso rateale (22% degli intervistati).

 

 

 

 

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