Trafilerie acciaio: nel 2020 fatturato e utile in calo. Ma recupero deciso

A rilevarlo l’analisi di siderweb basata sui numeri contenuti in Bilanci d’Acciaio 2021, presentata nell'ambito del convegno "Trafilerie: quali prospettive per il 2022?”

Presentato nel corso del convegno “Trafilerie: quali prospettive per il 2022?”  da siderweb i risultati dello studio Bilanci d’Acciaio 2021 sviluppato attraverso l’analisi dei bilanci di oltre 5mila imprese, dalla produzione all’utilizzo dell’acciaio.

Raccolta di bilanci dalla quale sono è stao estratto e analizzato un campione di aziende del comparto della trafilatura, che sono state raggruppate in tre categorie, a seconda dell’attività prevalente: trafilerie; mollifici; viterie e bullonerie.

Analisi che ha rimarcato come il 2020 sia stato un anno decisamente complicato pure per il comparto delle trafilerie. Un anno nel quale le chiusure causate dalle misure adottate dal governo per arginare la diffusione del Covid-19 hanno portato a una netta riduzione del fatturato e dell’utile netto, ma nel quale non sono mancati alcuni spunti positivi.

« Sono stati presi in considerazione per l’analisi i bilanci di 73 trafilerie (di cui 25 specializzate in acciai comuni, 24 in acciai speciali, 9 in acciai inox e 9 multiprodotto) – ha spiegato Stefano Ferrari, responsabile dell’Ufficio Studi siderweb -, che nel 2020 hanno generato un fatturato di 1,544 miliardi di euro, con un calo del 16,2% rispetto all’anno precedente». Contrazione  che i sarebbe attestata al 14,3% per il valore aggiunto,  al -22,8% per l’Ebitda e al -39,5% per l’utile netto registrato.

«L’incidenza del valore aggiunto sul fatturato – ha proseguito Ferrari – è cresciuta, il che rappresenta sicuramente un aspetto positivo. Così come è positivo il fatto che il comparto è riuscito a chiudere in utile, seppur con i valori più bassi dell’ultimo triennio» mentre sul versante dalla solidità finanziaria  «…si rileva una riduzione dell’indebitamento complessivo del settore, con una riduzione del 15% rispetto al 2019. In particolare, il segmento delle trafilerie specializzate in acciai speciali fa registrare i valori più bassi del comparto». Inoltre, per quanto riguarda la patrimonializzazione delle imprese, nel 2020 si è registrato un incremento del 14,9% del patrimonio netto rispetto al 2019, che è salito a quota 978 milioni di euro.

Considerando la filiera trafilerie, viterie e mollifici, viene segnalato come il settore abbia tenuto meglio pur essendo stato contraddistinto da cali generalizzati; per i mollifici viene indicato una riduzione dell’8,5% rispetto al 2019 contro il -16% circa delle trafilerie e delle viterie. Anche la redditività industriale ha mostrato migliori performance rispetto a trafilerie e viterie e l’utile netto è stato pari al 5% del fatturato.

Passando ai produttori di laminati lunghi in acciaio (vergella, barre, profili e piatti) la loro attività rista essere diminuita del 9,6% rispetto al 2019. Le trafilerie hanno perso il 10,7%; le viterie e bullonerie il 21,3% e i mollifici il 14,5%. Un andamento in linea con i corrispondenti cluster a livello europeo.

2021 in forte ripresa

Come nelle attese il 2021 sta facendo  segnare un ribalzo dell’attività che a consuntivo potrebbe risultare anche superiore al dato del 2019.

Ad indicarlo chiaramente i dati rilevati nei primi 8 mesi del 2021. Fatto 100 il 2019   l’indice dell’attività dei produttori è balzato a 111,1; quello delle trafilerie  a 101,2; quello di viterie e bullonerie a 102,7; sono quello dei mollifici non ha ancora raggiunto i valori del 2019.

Andamento sottolineato nel corso della tavolo rotonda che ha concluso i lavori.  «Per il nostro comparto, il 2021 ha tutte le credenziali per essere un anno straordinario. Per tutta la durata di quest’anno la sfida è stata prevedere le problematiche future e quali saranno le tematiche che interesseranno il 2022.

La carenza di rottame è stato uno dei problemi che più ci ha preoccupato e l’aumento dei costi derivato da questo tema, insieme a quello del caro energia, è uno di quello che più si sta ripercuotendo sul consumatore finale. Il 2022 si preannuncia un anno difficile per via di tutta quella serie di domande che si stanno ponendo, a partire dell’abolizione della Section 232. Perché questo stravolgerà le scelte commerciali delle aziende», ha commentato Andrea Beri, amministratore delegato ITA (Industria Trafilati Acciai)

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