Oltre che sulle costruzioni le modifiche al Superbonus introdotte con il Dl Aiuti-quater impatterebbero con forza anche sula filiera della meccanica.
Decreto legge che ricordiamo dispone, a partire dal 2023, la riduzione al 90% dell’aliquota dal incentivo previsto per il Supernbonus fissando un periodo transitorio molto stretto. Disposizione che preoccupa molto anche le imprese della meccanica varia rappresentate da Anima, in particolare su lavori già programmati e appaltati.
Associazione confindustriale che pur condividendo la necessità di rivedere l’attuale disciplina, richiama l’attenzione sulla necessita di procedere ad un’attenta valutazione del quadro esistente e delle possibili implicazioni di una sua modifica per evitare il rischio di compromettere l’attività di numerosissime aziende dell’edilizia e i possibili gravi danni sul fronte occupazionale e produttivo.
«il Superbonus 110% è stata una misura fondamentale per permettere all’Italia di uscire dalla crisi economica causata dalla pandemia, dando lo slancio necessario al settore dell’edilizia dopo anni di difficoltà. – ha evidenziato Marco Nocivelli, presidente di Anima- .
Questa misura ha permesso di collocare il settore delle costruzioni come perno della transizione ecologica, in un Paese che ha un‘assoluta necessità di interventi sugli edifici per migliorarne l’efficienza energetica e soddisfare i nuovi paradigmi di sostenibilità.
I bonus per l’efficienza energetica hanno tracciato una strada, che dovrà continuare a essere percorsa, al fine di portare avanti e completare il processo di rinnovamento green.
Il governo non dovrebbe bloccare la transizione energetica, ma continuare ad aiutarla, visto che mancano solo otto anni al 2030».
Secondo Nocivelli, sarebbe quindi essenziale prevedere una serie di correttivi per superare il nodo del tetto ISEE delle tempistiche e delle procedure di armonizzazione.
In un’ottica di rimodulazione per il tetto ISEE si propone un’aliquota differenziata, al fine di permettere un effettivo accesso all’incentivo per i soggetti beneficiari, prevedendo per gli interventi sulle unifamiliari un’aliquota del 90% per i redditi di riferimento fino ai 25.000 euro e del 75% per i redditi al di sopra dei 25.000 euro.
Per garantire tempistiche di adeguamento più flessibili si ritiene necessario estendere la deroga introdotta per la CILA e la delibera assembleare di approvazione di esecuzione dei lavori dal 25 novembre 2022 al 31 dicembre 2022, al fine di garantire un più graduale adattamento al nuovo contesto normativo per i soggetti che si apprestano ad effettuare investimenti in tal senso.
E infine, per garantire regole chiare e armonizzate Anima propone la redazione di un “Testo unico degli incentivi per l’edilizia” in grado di semplificare e inquadrare in modo organico la disciplina, a favore degli operatori e dello Stato stesso.