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Leader mondiale per scelta, sostenibile per vocazione: il lungimirante percorso di VEKA verso la carbon neutrality

Il leader mondiale nella produzione di profili per serramenti in PVC compie un ulteriore passo in avanti verso la neutralità ambientale che prevede la riduzione delle emissioni di gas serra e l’uso di energia proveniente da fonti rinnovabili

il lungimirante percorso di VEKA verso la carbon neutralityGrazie ad una visione da sempre attenta all’ambiente e che si basa su una crescita sana e di lungo termine, VEKA – leader mondiale nella produzione di profili per serramenti in PVC che da sempre ha fatto della sostenibilità il suo punto di partenza e valore distintivo – compie un ulteriore passo in avanti, con una forte attenzione verso la neutralità ambientale, che prevede la riduzione delle emissioni di gas serra e luso di energia proveniente da fonti rinnovabili. Dimostra così ancora una volta la propria vocazione attraverso azioni concrete, contribuendo a ridurre gli sprechi, a risparmiare risorse e a tutelare l’ambiente.

La carbon neutrality è infatti la capacità di un’attività, di un prodotto o di un’organizzazione di non avere un impatto negativo sull’ambiente, non emettendo più gas serra di quelli che riesce a eliminare o a compensare.

L’Unione Europea intende raggiungere questo importante obiettivo all’insegna dello sviluppo sostenibile entro il 2050 e attraverso il Green Deal, una strategia che comprende diverse iniziative legislative e politiche in materia di clima, energia, trasporti, industria, agricoltura e finanza. Un obiettivo, quello della Carbon Neutrality, che la multinazionale tedesca ha voluto ambiziosamente anticipare al 2045, con la ferma convinzione che lo status ambientale renda necessario un cambio di paradigma in cui le aziende devono fare concretamente la propria parte.

VEKA, fin dalla sua fondazione, può contare su un ciclo di produzione estremamente rispettoso dell’ambiente e basato sui principi dell’economia circolare: gran parte del fabbisogno energetico è coperta da energia proveniente da fonti rinnovabili e il calore di scarto generato dal procedimento di estrusione dei profili viene riutilizzato, come anche le acque di raffreddamento.

L’azienda, con la sua esperienza ultra trentennale nelle tecnologie di riciclo del PVC, vanta ben tre stabilimenti in Germania, Francia e Inghilterra. In particolare, quello tedesco – fondato a Behringen nel 1993 e vero fiore all’occhiello della sostenibilità di VEKA – è ad oggi il più grande e moderno impianto di riciclaggio di PVC di tutta Europa, in cui agli scarti di produzione e alle vecchie finestre, porte, tapparelle e sezioni di profili in PVC dismessi dai cantieri dei clienti, viene data nuova vita tramite processi di riciclo tecnologicamente all’avanguardia.

VEKA ha messo in campo molteplici azioni per raggiungere gli obiettivi finalizzati a ridurre sempre di più le emissioni di CO2, tutelando così l’ambiente e il futuro delle prossime generazioni: per citare alcuni esempi di primaria importanza, aumentare la quota di riciclaggio, incrementare l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili con particolare attenzione al solare e all’eolico, incrementare il trasporto su rotaia e investire costantemente negli innovativi progetti di studio che vedono i reparti Research & Development, impegnati nella ricerca della formulazione di un PVC verde non fossile.

Grazie all’impegno profuso in questa direzione, VEKA ha già acquisito la certificazione Corporate Carbon Footprint per i primi due ambiti di applicazione, comprendenti le emissioni aziendali di tipo diretto e indiretto, mentre la otterrà entro il 2025 anche per il terzo e ultimo ambito, che prende in considerazione tutte le emissioni indirette generate lungo la catena produttiva in senso lato.

In questa direzione green si inserisce infine anche il progetto della nuova sede VEKA Italia di Nogara, nel veronese, che diventerà operativa ad inizio 2024. Con una superficie di oltre 40.000 mq, si baserà su una logistica sostenibile, che privilegerà l’utilizzo di pannelli fotovoltaici e il trasporto su rotaia con un risparmio stimato di oltre 2.000 tonnellate di CO2 all’anno.

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