Immediata la reazione di CNA alla nuova misura restrittiva introdotta , a sorpresa, dal Governo ai bonus edilizi nel Consiglio dei Ministri N.75 le cui effettive disposizione saranno valide e , soprattutto note nei dettagli, solo all’avvenuta pubblicazione del testo sulla Gazzetta Ufficiale.
Di certo c’è l’annunciata cancellazione per tutti i bonus edilizi dell’opzione dello sconto in fattura /cessione del credito introdotta nel 2020.
Di fatto la nuova misura restrittiva riporta quindi la situazione al 2019 quando la possibilità di usufruire della detrazione prevista dai bonus edilizi ne restringeva la possibilità di accesso ai soli detentori della necessaria capienza fiscale per tutti gli anni di detrazione su cui è spalmata la misura incentivante.
“Il decreto approvato, a sorpresa, dal Consiglio dei ministri rappresenta l’ennesimo durissimo colpo al settore delle costruzioni – sottolinea CNA nel suo comunicato -. Cancellare la cessione del credito e lo sconto in fattura alle residue fattispecie per i Bonus edilizi che ancora potevano utilizzare l’opzione evidenzia un grave approccio del Governo nei confronti di un comparto che assicura un contributo rilevante all’economia del Paese.
Nuova misura restrittiva genererà nuovo caos
Il provvedimento colpisce gli interventi che riguardano gli enti del terzo settore e quelli di ricostruzione nelle zone colpite da terremoti. Si tratta di lavori che hanno un elevato valore sociale e un limitato impatto sui conti pubblici, per cui è incomprensibile la decisione del Consiglio dei ministri.
Inoltre, l’esecutivo continua a produrre norme restrittive nei confronti del settore delle costruzioni, generando caos e incertezza per le imprese e i committenti. La nuova stretta avrà pesanti effetti sul settore che si stava adeguando alle residue opportunità previste nell’ultima Legge di Bilancio. In mancanza del testo del provvedimento è impossibile conoscere se, a esempio, contratti già firmati potranno continuare a utilizzare l’opzione della cessione del credito.
L’ennesimo giro di vite e la disordinata exit strategy dal Superbonus rischiano di gettare nuovamente il settore delle costruzioni in una crisi pesante.”