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Prezzi produzione industria costruzioni in ulteriore diminuzione

Secondo la rilevazione Istat a marzo, i prezzi alla produzione dell’industria mostrano un nuovo calo congiunturale principalmente dovuto al ribasso sul mercato interno dei prezzi di fornitura di energia

Prezzi produzione industria costruzioni in ulteriore diminuzioneProsegue per il secondo mese consecutivo la discesa dei prezzi alla produzione nell’industria delle costruzioni. A rilevarlo l’indice Istat rilasciato oggi secondo il quale a marzo, i prezzi alla produzione dell’industria risultano essere diminuiti dello 0,2% su base mensile e del 9,6% su base annua (era -10,8% a febbraio).

A determinarlo soprattutto l’andamento dei costi energetiche (-34% fornitura di energia elettrica e gas; – 20,4% le attività estrattive. Difatti, se  complessivamente sul mercato interno i prezzi hanno fatto segnare un calo mese su mese dello 0,4% e del 12,7% su base annua (da -14,2% del mese precedente), al netto del comparto energetico, i prezzi rivelano una seppur modestissima crescita (+0,1%) mantenendo una flessione tendenziale stazionaria al -2,2%.

Non a caso a livello aggregato i prezzi alla produzione delle costruzioni per “Edifici residenziali e non residenziali” hanno registrato a marzo un calo contenuto dello 0,1% su base mensile e dello 0,4% su base annua (era stato dello -0,3% in mese precedente). Anche i prezzi di “Strade e Ferrovie”  fanno registrare una diminuzione dello 0,1% su base mensile; in termini tendenziali, flettono dell’1,1% (da -2,2% del mese precedente).

Fra le attività manifatturiere afferenti industria costruzioni, le flessioni tendenziali più ampie  registrate a marzo riguardano i settori prodotti chimici (-7,5% mercato interno, -8,0% area euro, -4,1% area non euro), metallurgia e fabbricazione dei prodotti in metallo (-5,7% mercato interno, -6,7% area euro, -5,1% area non euro), articoli in gomma e materie plastiche (-3,3% mercato interno e area non euro, -1,9% area euro) e industria del legno della carta e stampa (-2,8% mercato interno, -8,1% area euro, -4,9% area non euro).

 

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