PlanRadar e la nuova ricerca sull’edilizia residenziale

PlanRadar, piattaforma dedicata alla documentazione, comunicazione e la reportistica digitale nei progetti edilizi, di facility management e immobiliari, ha presentato il nuovo studio sull’edilizia residenziale. La ricerca rivela la preoccupazione dei costruttori edili per l’andamento del comparto residenziale, con quasi l’80% degli intervistati attualmente sotto pressione a causa dell’aumento dei costi.
In Italia, questa percentuale si attesta invece al 65%: oltre un terzo dei costruttori italiani ha infatti dichiarato che i costi sono rimasti invariati, il secondo valore più alto tra tutti i Paesi intervistati.
Il report evidenzia che la carenza di manodopera è la sfida principale per i costruttori e contribuisce in modo significativo all’aumento dei costi, con quasi due terzi degli intervistati che dichiara di dover affrontare aumenti salariali, e oltre il 75% che cita ritardi nei progetti per lo stesso motivo, con una conseguente riduzione della produttività. Secondo il 65% dei costruttori, gli investimenti in tecnologia aumenterebbero la redditività grazie a un miglioramento dell’efficienza. Tuttavia, nonostante il riconoscimento del potenziale di queste soluzioni tecnologiche, la loro implementazione procede lentamente.
I risultati, illustrati in modo dettagliato nell’ultimo eBook di PlanRadar Global Housebuilders’ Survey 2024, forniscono una panoramica completa sull’edilizia residenziale globale. Al sondaggio hanno partecipato 669 società di 17 Paesi diversi, offrendo preziose indicazioni sulle sfide attuali che il settore deve affrontare e le prospettive per il futuro.
Dall’analisi è emerso un contesto complicato per il comparto. Nonostante il quadro macroeconomico nazionale presenti una contrazione del numero di abitazioni compravendute (-7%) e in generale una flessione negativa della nuova edilizia abitativa (-55%), come rilevato da ANCE – Associazione Nazionale Costruttori Edili, la domanda rimane notevole sia a livello italiano che globale: circa il 75% degli intervistati ha infatti affermato che la richiesta di servizi nell’ultimo anno è aumentata o è rimasta invariata. In particolare, solo il 12% dei costruttori edili ha temporaneamente ridotto l’attività, un dato che dimostra la resistenza del settore.

ìPer affrontare un contesto così complesso e soddisfare la crescente domanda, gli intervistati hanno individuato tre sfide principali: la carenza di manodopera, l’incertezza riguardo alle politiche governative e le limitazioni finanziarie. Per far fronte a queste criticità, le aziende propongono un intervento su più fronti: in primo luogo, la riduzione degli ostacoli governativi che limitano l’offerta di alloggi, seguito dalla revisione delle politiche per attrarre lavoratori qualificati dall’estero e, in ultimo, l’introduzione di incentivi finanziari più efficaci per stimolare il mercato.
A livello locale, i costruttori italiani riconoscono preoccupazioni del tutto simili a quelle globali, ma con ordini di priorità differenti. Per più della metà degli intervistati del nostro Paese (52.5%), infatti, la sfida principale del settore è l’incertezza legata alle politiche governative, un dato che supera di gran lunga la media globale del 39.5%. Questa è seguita a breve distanza dalla carenza di manodopera (42.5%, a fronte di un dato generale del 48.5%) e infine dagli ostacoli posti dai vincoli finanziari (32.5%, unico dato in linea con la media globale del 32.5%).
Fabio Arancio, Regional Manager Italy di PlanRadar, ha affermato: “In linea con la tendenza globale, anche nel nostro Paese abbiamo osservato le complessità che hanno caratterizzato il business delle costruzioni negli ultimi mesi. Tuttavia, a fronte di tali problematiche, quasi il 70% degli intervistati italiani ha dichiarato di stare esplorando attivamente nuove opportunità di crescita, un dato nettamente al di sopra della media globale del 54,5%. Questo risultato dimostra come le aziende italiane stiano affrontando la crisi aprendosi a prospettive inedite, all’interno di un comparto che fino ad oggi ha operato principalmente in maniera tradizionale”.
Alla domanda sulle quali possano essere le possibili soluzioni da adottare per risollevare il comparto, il 65% degli intervistati globali ha individuato nell’aumento degli investimenti in soluzioni tecnologiche, come ad esempio i software di gestione delle costruzioni e il BIM, la chiave per migliorare la redditività e l’efficienza. Tuttavia, oltre il 25% delle aziende non utilizza ancora un software di construction management come PlanRadar. Questo divario tra il riconoscimento dei vantaggi della tecnologia e l’effettivo investimento in soluzioni e competenze digitali rappresenta un ostacolo significativo che potrebbe frenare il settore.

Sander van de Rijdt, Co-Founder e CEO di PlanRadar, ha commentato “L’aumento dei costi e la carenza di manodopera stanno mettendo a dura prova l’industria edile residenziale, mentre la richiesta globale di abitazioni raggiunge livelli critici. La nostra ricerca esplora le cause di queste sfide, ma offre anche una prospettiva di ottimismo. La consapevolezza dei costruttori riguardo al potenziale della tecnologia per migliorare efficienza e produttività fornisce una chiara direzione per il futuro” e aggiunge “In un contesto di tassi d’interesse elevati e rallentamento della domanda, le aziende hanno l’opportunità di concentrarsi sull’ottimizzazione dei processi interni. Questa preparazione sarà fondamentale quando i tassi d’interesse inizieranno a diminuire, come previsto dopo gli interventi recenti della BCE e della FED. Soluzioni digitali come PlanRadar offrono strumenti flessibili e intuitivi per tutti i professionisti coinvolti nei progetti, facilitando la gestione e l’ottimizzazione del lavoro.”

 

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