Pubblicato da Allianz Trade l’ultimo Insolvency Report; studio che analizza l’impatto dei recenti dazi statunitensi e dei cambiamenti nel commercio globale sulle insolvenze aziendali, e presenta le nuove previsioni fino al 2027.
Secondo il principale assicuratore del credito commerciale, dopo il livello minimo registrato a metà del 2023, il numero di insolvenze aziendali in Italia è tornato a crescere con forza nel 2025. Crescita di insolenze che accomuna tutti i settori con i più colpiti che risultano essere quelli del commercio (21% del totale da inizio anno ad agosto 2025), delle costruzioni (19%), del manifatturiero (16%) e dell’ospitalità (9%).
Per l’intero 2025 si prevede un incremento del +35% su base annua, pari a circa 13.000 casi, sulla base della stima rivista per il 2024 (9.612 casi). Si tratta del terzo anno consecutivo di crescita, dopo il +17% del 2024 e il +9% del 2023.
Le previsioni formulate indicano, inoltre, che il numero di insolvenze resterà elevato anche nel 2026 — con circa 13.400 casi (+3%) — poiché la ripresa economica, pur se ancora n recupero, non viene ritenuta essere sufficiente a invertire la tendenza.
Solo per il 2027 si ipotizza un possibile lieve miglioramento, con una riduzione stimata del 5% (circa 12.700 casi), sostenuta da un contesto macroeconomico e finanziario più favorevole.
Maggiori vulnerabilità
Per quanto “ondivaghi ” i numerosi dazi all’importazione introdotti dall’amministrazione Trump – che si stima raggiungeranno un tasso effettivo del 14%, entro la fine dell’anno – cominceranno presto a manifestare il loro effetto sulle imprese. Le aziende statunitensi, per ora, risultano relativamente protette grazie all’aggiustamento dei prezzi da parte degli esportatori esteri e al dirottamento dei flussi commerciali verso Paesi terzi come India e Vietnam, che avrebbe contribuito a contenere costi e fallimenti . Tuttavia, un rallentamento del commercio globale potrebbe presto colpire duramente le economie più dipendenti dalle esportazioni.
Scenario che ha portato Allianz Trade a confermare per quest’anno la previsione di un incremento mondiale delle insolvenze aziendali del +6%.
“Le strategie di mitigazione si indeboliscono e si manifestano degli effetti secondari, inoltre, l’impatto della guerra commerciale potrebbe presto mettere alla prova la resilienza delle imprese – ha spiegato Aylin Somersan Coqui, CEO di Allianz Trade -. Aumentano anche i rischi di effetti domino, a causa del crescente numero delle grandi insolvenze. Questo si traduce in un aumento dei rischi di mancato pagamento: prevediamo, infatti, che le insolvenze aziendali globali aumenteranno del +5% nel 2026, rispetto al +3% della nostra precedente stima.
Con questo quinto aumento consecutivo, i livelli risulteranno del 24% superiori alla media pre-pandemica. Tuttavia, sebbene la ripresa sarà graduale, la tendenza potrebbe invertirsi nel 2027, con un calo dell’1% delle insolvenze aziendali”. Prospettive future: tre vulnerabilità chiave
Guardando avanti, Allianz Trade prevede che la resilienza delle imprese sarà messa alla prova da tre vulnerabilità:
- Crescita economica debole, con un ritmo negli Stati Uniti e nell’Eurozona inferiore alla soglia necessaria per stabilizzare le insolvenze.
- Condizioni di finanziamento restrittive, con tassi d’interesse elevati e un’offerta di credito limitata che mettono sotto pressione le imprese più indebitate e quelle a forte intensità di capitale, in particolare le PMI.
- Debolezze settoriali, con rischi più accentuati nei settori delle costruzioni e dell’automotive, a causa di tassi alti, trasformazioni tecnologiche e concorrenza crescente.


