Normativa

Certificazione energetica e vendita immobili, la metà non in regola

Il motivo? Ottenere l’attestato di classificazione energetica costa

Secondo una rilevazione diffusa da Gruppo immobiliare.it srl attraverso una analisi dei propri dati, a distanza di un anno dall’imposizione dell’obbligo di indicare la classe energetica degli immobili posti in vendita rilevata dall’attestato di classificazione energetica (ACE) attualmente la rispettano poco oltre la metà degli annunci di vendita (53%) e appena il 37% di quelli in locazione offre questa indicazione. Nel dettaglio viene rilevato come solo l’11% degli annunci caricati sul sito da parte di privati cittadini ha una valida certificazione energetica; la percentuale sale al 46% quando gli annunci provengono da agenzie immobiliari indipendenti, al 58% quando sono gestiti da agenti affiliati a grandi gruppi – che possono sfruttare i sistemi di certificazione messi a disposizione dalle sedi centrali – e al 97% per quelli proposti dai costruttori (anche se per loro la certificazione energetica è obbligatoria sin dalla fase progettuale). E  a cosa è dovuta tale palese inadempienza della norma? I recensori i dati comunicati la attribuiscono molto semplicemente al fatto che ottenere l’attestato di classificazione energetica costa. Così si preferisce ignorare la norma oppure a ricorre alla non più ammessa autocertificazione in classe G (quella peggiore), con l’obiettivo di classificare realmente l’immobile solo all’atto del rogito, quando si è sicuri di rientrare nella spesa sostenuta. Quello che non tutti sanno, tuttavia, è che questa pratica non è legalmente valida né tantomeno consentita. A livello territoriale viene inoltre rilevato come il recepimento della legge sull’obbligatorietà dell’ACE non stia avvenendo in maniera uniforme: il maggiore numero di immobili certificati è stato rilevato in Trentino Alto Adige, con l’80% di unità immobiliari certificate; seguono Veneto (62%) e Valle d’Aosta (58%); agli ultimi posti, invece, troviamo Sicilia (23%) e Basilicata, dove solo il 19% degli immobili sul sito hanno un valido documento di attestazione dei consumi.

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