Bonus energetico

Efficienza energetica nei condomìni: si litiga più di quanto si detrae

La sostituzione dei serramenti si conferma tra gli interventi più diffusi

Come definito dal decreto legge 63/2013 per l’efficienza energetica che ha elevato il bonus fiscale dal 55 al 65%, mentre per i singoli interventi la proroga decade il 31 dicembre di quest’anno, per gli interventi in ambito condominiale il termine si estende fino al 30 giugno 2014, determinando così un inevitabile maggiore interesse per questo tipo di interventi pure per i produttori di serramenti. Ma in ambito condominiale come viene dibattuto il tema dell’efficienza energetica? Indicazioni abbastanza precise si ricavano da una specifica indagine effettuata a giugno da ANACI  (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari) su un campione ponderato di amministratori di condominio i cui dati sono stati successivamente elaborati da Senaf in vista di Proenergy+Bari, la fieraconvegno dedicata all’efficienza energetica e alle energie rinnovabili, che si terrà presso la Fiera del Levante di Bari dal 21 al 23 novembre 2013. Il dato forse più curioso tra quelli emersi, ma non inaspettato, è che l’efficienza energetica anima dibattiti e contrapposizioni pure in ambiti svincolati da interessi professionali quali le assemblee condominiali: ben il 55% degli amministratori

del campione ha infatti dichiarato che sono molto o abbastanza frequenti le controversie sugli interventi per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici.  Gli amministratori hanno pure rivelato come, tra le cause principali del contendere, ci sono sia fattori economici, come i costi elevati delle operazioni (secondo l’80,9%) e la difficoltà delle famiglie nell’accesso al credito (lo ha indicato il 22,8%), sia la difficoltà di orientarsi nel mondo dell’efficienza energetica. Gli amministratori dichiarano, infatti, che i litigi sono alimentati anche dalla scarsa informazione dei condòmini sulle tecnologie da adottare (a denunciato questa carenza il 40,9% del campione), a cui spesso si aggiunge la poca conoscenza dei benefici in termini di risparmio economico (mancanza sottolineata dal 37,9%) e l’incertezza sul futuro delle normative di incentivazione ( 22,8%). Ma da chi proviene questa spinta al cambiamento? Se il 42% degli amministratori dichiara che l’input deriva principalmente da proprie proposte, il 40,7% ha affermato che la richiesta viene sia dai condòmini sia dall’amministratore stesso.  “L’amministratore di condominio è diventato una figura chiave, e non solo nella vita dei condomini e nelle ‘normali’ attività di amministrazione. All’interno della scena nazionale, chiamata a confrontarsi sul tema dell’ottimizzazione dei consumi, egli diventa un vero e proprio consulente in materia di efficienza energetica – ha commentato Emilio Bianchi, direttore di Senaf –. Come dimostrano i dati della ricerca spesso viene a mancare l’interesse delle famiglie verso queste tematiche ed è quindi l’amministratore a suggerire e promuovere l’adozione di interventi di efficientamento, illustrando quali siano gli incentivi più remunerativi predisposti dalle amministrazioni nazionali e locali. Per questo, essere aggiornati diventa un imperativo e Proenergy+, che, con il format di fieraconvegno, fornisce agli amministratori numerosi momenti di formazione in fatto di normative, tecnologie e applicazioni”. Tornando ai dati rilevati tra gli interventi più effettuati in ambito condominiale figurano la sostituzione delle tradizionali caldaie con modelli a condensazione (scelte nel 56,3% degli interventi), l’adozione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore (43,9%) e la sostituzione dei serramenti (20%). Per supportare le opere di riqualificazione in condominio, ben il 72,9% degli amministratori ha fatto ricorso alla detrazione fiscale del 55%, anche se in misura diversa: il 36,1% ha dichiarato di aver richiesto l’incentivo e di aver coperto fino al 15% degli interventi effettuati, un 8,4% l’ha utilizzato per importi che vanno dal 16% al 30% della spesa relativa alle opere realizzate e un 6% tra il 31% e il 45%. Solo il 22,4% degli amministratori ha utilizzato l’incentivo per coprire oltre il 45% delle operazioni.

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