È una dei dati più indicativi che emerge dall’elaborazione del sondaggio telefonico “Building the single market for green products” (Opinioni degli europei riguardo alla costruzione del mercato unico dei prodotti verdi), effettuato da Eurobarometro per conto della Commissione U.E. allo scopo di rilevare informazioni dettagliate sui comportamenti dei consumatori europei e su percezione ed uso di metodologie comuni per misurare e comunicare le prestazioni nel corso del ciclo di vita dei prodotti e delle organizzazioni. Sondaggio effettuato a fine 2012 che per altro rimarca come la stragrande maggioranza dei cittadini UE pensa che acquistare prodotti rispettosi dell’ambiente possa portare vantaggi reali per l’ambiente (l’89%) e che tali prodotti siano efficaci tanto quanto quelli normali (il 74%). “Il sondaggio mostra che la maggior parte di noi è confusa dalle argomentazioni ambientali e non si fida – ha sottolineato il Commissario per l’Ambiente Janez Potocnik nel commentare i dati diffusi a luglio dall’Eurobarometro 367 – Non è una bella situazione, né per i consumatori né per le aziende che si sforzano seriamente di fare qualcosa per l’ambiente; stiamo cooperando con le aziende e le altre parti interessate per elaborare le informazioni credibili che i consumatori cercano al momento dell’acquisto. Ciò contribuirà a sviluppare i mercati e offrirà nuove opportunità di innovazione e investimento nell’economia verde“. Significativo poi rilevare come siano soprattutto i consumatori della Germania i più scettici sul fatto che i prodotti contrassegnati come rispettosi dell’ambiente siano effettivamente meno dannosi. A seguire ci sono quelli di Romania (46%) e Paesi Bassi (47%) , mentre i più fiduciosi risultano esser quelli di Portogallo (84%), Malta (82%), Francia (81%) e Belgio (81%). In alcuni Paesi europei è opinione molto diffusa le informazioni fornite dalle aziende sul proprio “profilo verde” siano esagerate o comunque ingannevoli per il consumatore. Questa convinzione è più comune tra i cittadini di Romania (40%), Bulgaria (40%), Grecia (39%) e Lettonia (37%), mentre lo è meno a Malta (17%) e in Estonia (20%). Quelli dell’Italia si collocano sostanzialmente nel mezzo, ma se da un lato la fiducia degli italiani sulla veridicità di etichette , certificazioni è maggiore di quella di tedeschi inglesi e francesi, dall’altro stanno progressivamente perdendola come rileva il confronto con l’analoga indagine del 2009. Tra l’altro oltre 8 italiani su 10 ritengono l’eco sostenibilità uno dei parametri più importanti da valutare nei prodotti da costruzioni. Più di loro solo i cittadini del Lussemburgo e della Francia. Dai risultati del sondaggio emerge pure che circa il 66% dei cittadini UE sarebbero disposti a pagare di più un prodotto se la garanzia fosse estesa a cinque anni e oltre nove intervistati su dieci, circa il 92%, pensano che dovrebbe essere indicata la durata di vita dei prodotti.