Negli ultimi vent’anni vari studi hanno dimostrato che le persone capiscono e ricordano meglio quello che leggono su carta rispetto a quello che leggono su schermo. Secondo Ferris Jabr di Scientific American magazine, gli schermi potrebbero inibire la comprensione impedendo di navigare e mappare in modo intuitivo i testi più lunghi. In generale infatti gli schermi risultano essere sempre più faticosi della carta dal punto di vista cognitivo e fisico. Scorrere un testo digitale richiede uno sforzo costante, e poi tablet e computer portatili hanno schermi LCD che affaticano gli occhi e possono causare mal di testa perché «irradiano» la luce direttamente negli occhi del lettore. Alcuni studi preliminari suggeriscono inoltre che pure le « generazioni native digitali» ricordano più facilmente il senso generale di una storia quando gli viene letta da un libro tradizionale, perché i contenuti multimediali normalmente contenuti negli e-book arricchiti e addirittura gli e-reader stessi diventano facile fonte di continua distrazione. Il punto di forza della carta quale migliore strumento per la memorizzazione di concetti e messaggi complessi potrebbe dunque essere proprio la sua tradizionale semplicità.