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Andamento fallimenti imprese, il 2013 si chiude col “botto”

Nel settore edile oltre 2.800 le imprese fallite, un quinto del totale. Ad esse di aggiungono le 1.083 dedite all'installazione

Nel 2013 in Italia hanno chiuso per fallimento in media 54 imprese ogni giorno lavorativo, 2 ogni ora. Lo scorso anno su tutto il territorio nazionale si sono registrati 14.269 casi, in crescita del 14% rispetto al 2012 e del 54% rispetto al 2009, l’anno in cui la crisi economica aveva  iniziato a far sentire i suoi pesanti effetti sul tessuto economico produttivo nazionale. In cinque anni si contano complessivamente 59.570 imprese costrette a portare i libri in tribunale, in un trend di costante aumento nel corso delle rilevazioni trimestrali. È la impressionante fotografia dell'”Analisi dei fallimenti in Italia” relativa al quarto trimestre 2013 realizzata da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nella business information. Il quarto trimestre 2013 si sarebbe dunque chiuso con oltre 4.250 imprese che hanno portato i libri in tribunale, ovvero il 14% in più rispetto al quarto trimestre 2012. Numerosità che stabilisce il nuovo triste record nelle rilevazioni trimestrali degli ultimi cinque anni costituendo un forte campanello d’allarme sulla capacità di resistenza del tessuto produttivo di fronte al perdurare della crisi. “Purtroppo noi non siamo stupiti – ha commentato  Marco Preti, A.D. di CRIBIS D&B -. A settembre 2013, l’andamento dei pagamenti commerciali che rappresentano la fotografia più affidabile e esaustiva dello stato di salute delle imprese, mostrava come oltre il 15% delle aziende italiane paghi ormai con oltre 30 giorni di ritardo, un aumento del 150% rispetto al settembre 2012. In alcuni settori, come le costruzioni, questo aumento è stato di oltre il 170% di aumento rispetto allo stesso periodo del 2012. Questo dato dimostra che una parte delle aziende italiane non riesce a uscire dalla crisi e, non potendo più rispettare i propri impegni di pagamento, si incammina verso la chiusura volontaria o il fallimento”. Edilizia e commercio risultano essere i comparti più colpiti . Nel settore edile  oltre 2.800 le imprese fallite, un quinto del totale. La filiera in maggiore sofferenza quella della “costruzione di edifici”, in cui si  sono registrano 1.757 fallimenti, numerosità alla quale si  aggiungono i 1.083 “installatori” che hanno portato i libri in Tribunale. In correlazione con l’indotto serramentistico da segnalare pure i 621 fallimenti di industrie manufatti in metallo.

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