Sotto stress i maschi tendono a diventare più egocentrici e meno capaci di distinguere le loro emozioni e intenzioni da quelle degli altri. Per le donne invece risulta essere vero tutto il contrario. È quanto emerge dallo studio coordinato dalla Social Cognitive Neuroscience Unit dell’Università di Vienna al quale ha collaborato Giorgia Silani, della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, studio pubblicato su pubblicato sula rivista “Psychoneuroendocrinology” . Nonostante inneschi un notorio meccanismo psicobiologico dannoso per la salute, lo stress può anche avere una funzione positiva: servirebbe infatti a raccogliere risorse in più in situazioni particolarmente impegnative. In estrema sintesi l’individuo può affrontarlo in due modi: cercando di ridurre il carico interiore di risorse ‘extra’ impiegate, o, più banalmente, cercando aiuto all’esterno. “La nostra ipotesi di partenza era che in condizioni di stress gli individui sarebbero diventati più egocentrici. Adottare una prospettiva centrata sul sé infatti riduce il carico emotivo/cognitivo. Ci aspettavamo dunque che nelle condizioni sperimentali le persone fossero meno empatiche” ha spiegato Claus Lamm, dell’Università di Vienna fra gli autori dello studio. La sorpresa è stata che questa ipotesi di partenza era vera, ma solo per gli uomini”. Stando a quanto reso noto, negli esperimenti effettuati su un campione pariteticamente composto da uomini e donne sono state create in laboratorio condizioni di stress moderato (i soggetti dovevano prodursi in un discorso pubblico, eseguire calcoli matematici a mente, ecc.). I partecipanti poi dovevano imitare dei gesti (condizione motoria), oppure riconoscere le emozioni proprie o altrui (condizione emotiva) o, ancora, dare un giudizio prendendo la prospettiva di un’altra persona (condizione cognitiva). “Quel che abbiamo osservato è che per gli uomini la condizione di stress peggiora la prestazione in tutti tre i tipi di compito. Per le donne succede il contrario” ha ribadito Giorgia Silani. “Per essere davvero empatici e agire in maniera prosociale è importante mantenere la capacità di distinguere fra sé e l’altro, e lo stress in questo sembra avere un ruolo importante” ha continuato Silani. Il perché gli effetti siano risultati diametralmente opposti tra uomini e donne non è ancora chiaro.