Con un documento congiunto le Regioni e l’Anci hanno espresso ieri parere favorevole “condizionato” allo schema di decreto legislative di recepimento della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica ed in particolare quella emendative ritenute imprescindibili che riguardano: lo stralcio dell’articolo relativo all’equiparazione dell’audit/diagnosi energetica con l’attestato di prestazione energetica (APE), rimandando la disciplina dell’argomento al decreto sulla nuove linee guida per la certificazione energetica degli edifici ( soppressione comma 5 art.12); la messa a disposizione, ai diversi livelli amministrativi, dei dati e delle informazioni raccolte dal livello centrale, in coerenza con le disposizioni in vigore in materia di accesso ai dati pubblici e nel rispetto dei principi di efficienza nell’uso dei fondi pubblici (art.19 comma 1-bis); il coinvolgimento delle Regioni a contribuire al conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica fissati dalla Direttiva 27/2012 in coordinamento con gli Enti locali, nel rispetto dell’autonomia regionale nell’uso dei fondi strutturali della nuova programmazione, già normati dall’Accordo di Partenariato approvato il 30 Aprile 2014 (soppressione comma 16 art.5 e art.15 comma 5). Ricordiamo che lo schema di decreto approvato dal Governo lo scorso 4 aprile introduce importanti novità per l’efficienza energetica in edilizia sia per quanto riguarda la pubblica amministrazione ( il comma 1 dell’articolo 5 dispone che partire da quest’anno e fino al 2020, siano realizzati interventi sugli immobili della PA centrale in grado di conseguire la riqualificazione energetica almeno pari al 3% della superficie coperta utile climatizzata o che, in alternativa, comportino un risparmio energetico cumulato nel periodo 2014-2020 di almeno 0,04 Mtep) sia per le imprese tra cui segnaliamo la costituzione del “Fondo nazionale per l’efficienza energetica” per il finanziamento di interventi coerenti con il raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica