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Verinlegno più ricerca ed ecosostenibilità grazie all’accordo con il Centro Nazionale Ricerche

La ricerca si avvia ad essere strutturata e strategica, finalizzata a trovare soluzioni ai più spinosi problemi che si verificano con i supporti verniciati

ROSSI3L’attenzione alle tematiche ecologiche, alla qualità dei processi produttivi e dei prodotti  ha convinto Verinlegno a siglare un accordo con l’Istituto di Chimica Biomolecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Sassari, diretto dal Professor Mauro Marchetti. Un incontro in parte casuale e fortunato, determinato dalla volontà di muoversi sul  grande mercato cinese, si presenta denso di possibili sviluppi. Volge a conclusione proprio in questi giorni il primo contratto di collaborazione dell’azienda di Massa e Cozzile con il prestigioso istituto di ricerca. Il rapporto con il CNR ha prodotto in solo sei mesi risultati pratici, immediatamente tangibili. È  fortemente migliorata la capacità dell’azienda di valutare i materiali di base (resine, solventi, additivi) ed è maturata la consapevolezza sulla qualità dei prodotti vernicianti  in uscita dall’azienda. Nuove opportunità rese possibili a partire dall’acquisto degli  strumenti necessari ai controlli e dalla loro corretta taratura. Il passaggio dalla fiducia totale nei fornitori ad un’analisi consapevole dei materiali da loro offerti cambia e migliora la natura del rapporto con i fornitori.  La vocazione alla ricerca e allo sviluppo testimoniata dalla forte struttura del laboratorio di R&D interno e l’attenzione alle tematiche ecologiche porta ora allo sviluppo  del rapporto con il CNR nell’ambito della ricerca su biocidi, sostanze attive capaci di impedire l’aggressione da parte di insetti, muffe e  microorganismi in genere. Le normative europee e internazionali tendono costantemente a limitarne l’uso. La ricerca di prodotti innovativi, di materie prime sostenibili, di processi a bassa emissione di VOC (composti organici volatili) sono nel DNA dell’azienda. Ecco perché altri versanti, oggetto di collaborazione,  saranno il green e le nanoparticelle. Fin dalla sua nascita Verinlegno è stata capace di fornire ai propri clienti soluzioni Verilegnospeciali, vernici ed effetti che altri produttori, magari più grandi, non erano in grado di offrire. Verilegno labAdesso la ricerca esperienziale, frutto dell’alta creatività del laboratorio interno; della volontà quotidiana di risolvere situazioni problematiche proposte dai propri clienti, trova una sponda importante nel CNR. La ricerca si avvia ad essere strutturata e strategica, finalizzata a trovare soluzioni ai più spinosi problemi che si verificano con i supporti verniciati. Sarà fondamentale in questo contesto la possibilità di accesso ai finanziamenti europei del programma “Horizon 2020” promosso dalla Commissione Europea e finalizzato al sostegno alla ricerca per le PMI. Intanto, come è stato segnalato nell’ambito del “ formulation day“, svoltosi a Milano, in Federchimica, lo scorso 19 Maggio, l’esempio di Verinlegno sarà seguito da un pool di  di 15 aziende dell’ambito chimico, che fino a ieri ritenevano praticamente impossibile stabilire rapporti proficui  con la ricerca più evoluta disponibile in Italia e di valore mondiale. Finalmente, come ha commentato il Professor Mauro Marchetti nel corso dell’incontro, inizia a rompersi il velo che ha, di fatto, impedito alle pmi di eccellenza di formulare domande pratiche e specifiche a soggetti come il CNR che pure ha, nel proprio statuto la missione di aiutare le aziende a rispondere in maniera sempre più appropriata a richieste di mercato e normative nazionali e internazionali sempre più stringenti.
Da sempre – ha spiegato Marco Rossi del laboratorio analisi di Verinlegno, nel corso del formulation day- la filosofia di Verinlegno è la ricerca. Fino ad ora è stata soprattutto interna. Adesso entriamo in una fase di rapporti esterni che ci arricchiscono della loro conoscenza teorica per migliorare i nostri prodotti e far crescere la nostra competitività sui mercati. Stiamo per mettere a punto metodi di analisi su materie prime per le quali non esistono ancora, di fatto, normative. Stiamo attivando analisi ancora più mirate per andare ad individuare quali sono le caratteristiche chimiche che interagiscono nelle nostre formulazioni, per stabilire quali siano quelle resine, o quei solventi che possono ottimizzare i nostri risultati. Anche un solo additivo può aiutarci nella sfida.  Riteniamo che sia fondamentale, in questa direzione un approccio capace di mixare scienza, conoscenza teorica e pratica quotidiana. Il rapporto con il CNR ha portato in azienda una ventata nuova, un fervore del quale siamo tutti consapevoli che ci aiuterà ancora a migliorare nel segno della qualità dei prodotti, della salute e della sicurezza dell’uomo”.

 

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