Presentato stamattina a Milano presso la sede di Scenari Immobiliari il rapporto “ European outlook 2015”, studio che anticipa i temi del Forum che si terrà a Santa Margherita Ligure tra venerdì e sabato prossimi. Tra un’economia che non riparte e i timori di deflazione, il mercato immobiliare europeo non sembra ancora imboccato la via di una ripresa stabile. Stando ai dati rilevati, nel 2014, tra i grandi Paesi europei, Francia e Italia hanno visto un calo nel fatturato immobiliare. Negli altri Paesi andamenti leggermente positivi. Attese migliori per il 2015, ma condizionate dalla ripresa dell’occupazione e dalla presenza di una lieve inflazione. “La ripresa immobiliare – ha spiegato il presidente di Scenari Immobiliari Mario Breglia – è di cristallo, bella, ma ancora fragile in tanti Paesi, a cominciare dall’Italia. La domanda c’è, ma gli scambi restano ai minimi degli ultimi decenni. E’ una crisi di fiducia nell’economia nel suo complesso e non nell’investimento immobiliare”. Nonostante i numerosi elementi di incertezza risulterebbe comunque essere in aumento la fiducia in un miglioramento dello scenario macroeconomico nella seconda parte dell’anno, confermata dalla sensibile ripresa degli investimenti immobiliari. Miglioramento che nell’area dei Paesi dell’Euro si sarebbe manifestata già nel corso del 2013. Rimandandovi al numero di Ottobre per maggiori dettagli, qui anticipiamo che per quest’anno si prevede un progressivo rallentamento, ma il ritmo di crescita del mercato immobiliare dovrebbe nuovamente superare il PIL nel 2015, sostenuto dal previsto aumento degli scambi e delle quotazioni. La migliore performance del mercato immobiliare rispetto al PIL risulta essere ancora più evidente allargando lo scenario all’intera Unione Europea, grazie alla presenza di un buon numero di Paesi caratterizzati da un mercato dinamico e con elevate potenzialità di crescita. Più complessa la situazione in Italia, dove il settore immobiliare ha subito un impatto particolarmente pesante, con performance inferiori rispetto all’economia. Il 2013 ha visto un calo del fatturato prossimo al 6%, a causa del crollo di compravendite e prezzi, e stando alle stime formulate il 2014 dovrebbe chiudersi con una variazione ancora lievemente negativa. Il segno positivo è atteso nel 2015, ma la crescita sarà modesta.