Giustizia alternativa: 20mila mediazioni presentate in un anno alle CdM

Mediazione unioncamereOltre 20mila nell’ultimo anno, quasi 174mila dal 1998. Sono i numeri della mediazione civile e commerciale svolta dagli Sportelli di conciliazione delle Camere di commercio. 38 giorni la durata media per la risoluzione di questi contenzioni, 119mila euro il valore dei procedimenti e un lavoro enorme svolto dalle 86 strutture create dalle 102 Camere di commercio e accreditate presso il Registro tenuto dal Ministero di Giustizia: +171% l’incremento delle mediazioni depositate a settembre 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013. Ma – ed è quel che più conta in considerazione delle difficoltà e dei tempi della giustizia ordinaria – quando le parti sono intervenute, in un terzo dei casi le mediazioni si sono concluse con un accordo. Questi alcuni elementi presentati nel corso del convegno nazionale organizzato da Unioncamere, nell’ambito della XI Settimana della conciliazione delle Camere di commercio. “Ancora una volta i dati della mediazione ci confermano la bontà dell’impegno profuso a favore della giustizia alternativa”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Non a caso, nel ripensare la mission delle Camere di commercio in questa fase di razionalizzazione delle risorse, abbiamo deciso di puntare, con il sostegno delle associazioni di categoria, su ciò che più di tutto le imprese chiedono: giustizia e semplificazione amministrativa. Oggi l’incentivazione dell’utilizzo della mediazione volontaria, il rilancio dell’obbligatorietà della mediazione civile e commerciale, insieme alle riforme strutturali dell’organizzazione e del processo civile, sono una opportunità straordinaria per ridurre il grave arretrato che pesa sui Tribunali. Ci auguriamo che vi siano nel futuro spazi di intervento per migliorare ulteriormente questo percorso, incentivando l’obbligo della presenza delle parti nel caso della mediazione e valorizzando l’arbitrato amministrato”. “Il convegno di Unioncamere rappresenta un’opportunità per evidenziare l’impegno del Governo nel valorizzare gli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie”, ha dichiarato il viceministro della Giustizia, Enrico Costa. “Mettere a disposizione dei cittadini la possibilità di giungere a una più rapida e meno costosa composizione dei conflitti rappresenta il filo conduttore dei recentissimi interventi di riforma, mediante un alleggerimento del carico che grava sulla giurisdizione. Occorre procedere in questa direzione, per radicare gradualmente nel nostro sistema la convinzione che gli strumenti propri della giurisdizione debbano essere attivati soltanto ove i tentativi alternativi si siano rivelati infruttuosi”.

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