Negli anni della crisi solo una quota minoritaria di aziende ha avviato un vero e proprio processo di ristrutturazione, e solo l’8% ha adottato un modello di riorganizzazione di tipo “aggressivo” ovvero destinato ad alimentare la crescita dell’azienda nel suo mercato di riferiment . Secondo quanto riportato nel 48° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2014 in corso di presentazione, il 41,8% delle imprese ha rimesso mano all’organizzazione aziendale apportando significativi cambiamenti di cui il oltre il 30% a scopo difensivo con un’azione caratterizzata soprattutto da tagli al personale (48,7%), riduzione di orari (45,7%), riqualificazione e riconversione delle figure professionali esistenti (30,9%). Molte hanno provveduto a ridisegnare l’organizzazione aziendale, con il reengineering dei processi lavorativi (38%), la riorganizzazione dei gruppi di lavoro (31,7%), la revisione dei turni e degli orari (26,5%), la ridefinizione del sistema di valutazione e dei meccanismi premiali (28%). Nel rimandarvi ad uno dei prossimi numeri di ” serramenti+design” per i tanti dettagli emersi, da rilevare subito la reattività dei giovani che continuano ad essere quelli hanno maggiore difficoltà di inserimento. Stando ai dati diffusi molti di loro aspirano infatti a creare da sé un business. Il 22% ha dichiarato di avere avviato una start up o intende seriamente farlo nei prossimi anni, un dato in linea con la media europea e superiore a quello tedesco (15%). L’universo dei giovani intraprendenti sarebbe ancora più ampio se ci fosse un tessuto di imprese e istituzioni pronto a dare loro sostegno nell’avvio di una nuova attività. Il 38% sarebbe interessato ad avviare un proprio business, ma ritiene che sia troppo complicato, mentre in Europa tale quota scende al 22% e in Germania al 12%.
