direttiva UE

Libera circolazione prodotti da costruzioni. Corte Giustizia UE sanziona la Germania

La sentenza esplicita che gli Stati Membri non devono ostacolare la libera circolazione, la messa sul mercato o l’uso sui propri territori dei prodotti conformi alla Direttiva Europea n°89/106. Aspetti e precisazioni che coinvolgono la UNI 7697:2014

corte-giustizia-ue_tIn una nota diffusa da UNICMI viene sottolineato come la Corte di Giustizia Europea si sia espressa a favore della Commissione Europea nell’ambito di un ricorso contro la Repubblica Federale di Germania in relazione all’imposizione da parte di quest’ultima – ai fini dell’accesso al mercato e del loro utilizzo sul territorio tedesco di tre prodotti da costruzione (porte e cancelli industriali, commerciali e da garage, guarnizioni in gomma e isolanti termici) – del rispetto di requisiti aggiuntivi, oltre a quelli previsti dalle rispettive norme di prodotto di riferimento per l’apposizione della marcatura CE, e/o dell’apposizione del marchio Ü in aggiunta alla marcatura CE.  Requisiti aggiuntivi e marchio Ü  decisamente preclusi da quanto stabilito dal Regolamento 305/2011, che di fatto limitavano la libera circolazione dei prodotti nel mercato tedesco, derivano da regole di costruzione contenute in legislative nazionali, i codici di costruzione stabiliti dai Länder.  Con la sentenza del 16/10/2014 (rif. causa C-100/13) la Corte di Giustizia Europea ha quindi sanzionato la Repubblica Federale di Germania ritenendo che le misure nazionali adottate violassero quanto previsto dalla Direttiva Europea n°89/106 “Prodotti da Costruzione” così come abrogata e modificata dal Regolamento (UE) n°305/2011.  La sentenza esplicita che gli Stati Membri non devono ostacolare la libera circolazione, la messa sul mercato o l’uso sui propri territori dei prodotti conformi alla Direttiva Europea n°89/106. Le procedure previste dalla direttiva 89/106 non possono essere considerate facoltative neanche qualora uno Stato membro consideri che una norma armonizzata esistente è carente. Anche in questo caso, uno Stato membro non può adottare delle misure nazionali unilaterali che limitino la libera circolazione dei prodotti di costruzione recanti la marcatura CE. Aspetti e precisazioni che nell’ambito del mercato italiano certo riguardano la bufala circolante tra gli operatori sulla presunta obbligatorietà della UNI 7697:2014

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