chiusura tecnica

Nuovo portone sezionale industriale: funzionalità e prestazioni energetiche in sinergia

Il nuovo APU 67 Thermo presenta dimensioni che giungono fino a 10.000 mm in larghezza e 7.500 mm in altezza e propone un’estetica identica ai portoni contraddistinti da 42 mm di spessore, ai quali può dunque essere affiancato anche all’interno di un medesimo contesto architettonico

APU 67 Thermo 1Hörmann ha presentato il portone APU con manto spesso 67 mm e taglio termico di serie.  Il nuovo modello APU 67 Thermo garantisce una funzionalità elevata e prestazioni energetiche d’eccezione: presenta infatti una coibentazione termica del 55% maggiore rispetto al preesistente modello APU con spessore da 42 millimetri.  Grazie ai profili per finestratura a taglio termico (si tratta di profili a tre camere, in cui il profilo esterno ed interno sono separati da una precamera con rinforzo in materiale sintetico) e agli elementi in acciaio, questa chiusura garantisce una coibentazione termica con un valore U fino a 1,5 W/ (m²·K) per un portone con dimensioni di 5×5 metri. Disponibile in 10 tonalità preferenziali e nei colori RAL e NCS, in molti colori metallizzati e nei colori British Standard  si contraddistingue per le ampie finestrature che consentono un’elevata penetrazione di luce naturale all’interno dell’ambiente di lavoro, chiusura inoltre dotata di un robusto zoccolo schiumato in poliuretano con altezza di 750 mm. Tale zoccolo, che può essere tra l’altro facilmente sostituito in caso di danneggiamento, è disponibile senza sovrapprezzo con superficie goffrata o Micrograin.  APU 67 Thermo presenta dimensioni che giungono fino a 10.000 mm in larghezza e 7.500 mm in altezza e propone un’estetica identica ai portoni contraddistinti da 42 mm di spessore, ai quali può dunque essere affiancato anche all’interno di un medesimo contesto architettonico. Il nuovo APU Hörmann è disponibile con una fotocellula integrata nella guarnizione più esterna, il cosiddetto optosensore, che in fase di chiusura garantisce l’arresto automatico del portone, in presenza di persone o oggetti sottostanti, rilasciando solo una determinata forza al momento dell’impatto, o addirittura evitandolo completamente, prima di ripartire verso l’alto. L’optosensore può essere sostituito da una fotocellula che precede lo scorrimento, senza sovrapprezzo, che arresta il portone e ne inverte la marcia prima di incontrare persone oppure oggetti sul varco. Quest’ultima performance è offerta anche dall’evoluta barriera a raggi infrarossi integrata nel telaio e protetta dagli urti. Inoltre, grazie al rilevamento su vasta superficie dei raggi luminosi, la barriera consente velocità di scorrimento in chiusura del portone più elevate, che a loro volta impediscono grandi perdite di energia durante la manovra. L’impiego di fotocellule a scorrimento anticipato o barriere a raggi infrarossi ha inoltre il vantaggio di non richiedere un’importante manutenzione, per esempio la misurazione della forza impatto, e comporta quindi un risparmio di costi.

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