convegno

Rigenerazione urbana e riqualificazione patrimonio esistente via obbligata per l’edilizia

A ribadirlo è stato il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti nel corso dell’incontro sulle città metropolitane organizzato al SAIE dall’architetto Mario Cucinella. Sottolineato pure estensione bonus 65% per il 2016 agli edifici residenziali pubblici

Galletti_Cucinella_SAIE2015“Quello di oggi è un SAIE attualissimo” Così il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti   (nell’immagine con a destra Mario Cucinella) ha definito la 51° edizione del Salone internazionale dell’edilizia. Nel suo intervento dal palco del SAIE SMART HOUSE oggi pomeriggio, durante l’incontro sulle città metropolitane organizzato dall’architetto Mario Cucinella, il Ministro ha sottolineato l’importanza di muoversi verso la rigenerazione urbana e la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente per ridare linfa a un settore, come quello dell’edilizia, che in questi anni ha sofferto una profonda crisi. “L’edilizia è un settore che può andare in una sola direzione – ha detto Galletti – ed è quella della rigenerazione urbana e della riqualificazione del patrimonio esistente. Abbiamo bisogno di consumare meno suolo e per farlo non possiamo danneggiare un comparto importantissimo per il nostro Paese come quello dell’edilizia. Dobbiamo puntare fortemente sulla rigenerazione urbana. E devo dire che gli imprenditori italiani del settore edilizio hanno saputo interpretare bene il cambiamento anticipando le mosse da fare per il futuro”. Galletti ha poi ricordato l’impegno del Governo su questo tema richiamando l’attenzione sul lavoro fatto dal Governo per inserire nella Legge di Stabilità la proroga dell’Ecobonus al 65% (il credito di imposta per gli interventi di risparmio energetico) esteso, novità di quest’anno, anche agli edifici residenziali pubblici. “L’ecobonus ha dato ottimi risultati in questi anni sia in termini economici che ambientali – ha proseguito il Ministro –. Se da un lato ha permesso a molte piccole e medie imprese di lavorare, dall’altro ci permette di efficientare i nostri edifici aiutandoci a raggiungere l’obiettivo di ridurre le nostre emissioni di CO2 di almeno il 40 %. È un lavoro lungo che richiede tempo. Ciò che dobbiamo fare è usare le risorse che abbiamo stanziato per monitorare il nostro territorio e prevenire il dissesto idrogeologico in maniera intelligente evitando di commettere errori fatti in passato”. 

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