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Confermata crescita occupati, tendenza che si rafforza nel secondo trimestre del 2016

In un contesto economico che nel secondo trimestre vede l’economia italiana registrare una battuta d’arresto, stando ai dati diffusi oggi l’assorbimento di lavoro da parte del sistema produttivo continua ad aumentare: le ore complessivamente lavorate crescono dello 0,5% sul trimestre precedente e del 2,1% su base annua

istat-occupati-1Dopo le indicazioni preliminari ISTAT conferma il proseguimento nel 2°nel secondo trimestre la crescita tendenziale del numero di occupati. Crescita occupati che stando ai numeri diffusi oggi sta progredendo a ritmi più sostenuti di quelli iniziali (+2,0%, 439 mila in un anno), con il tasso di occupazione delle persone di 15-64 anni che sale al 57,7% (+1,4 punti). L’aumento riguarda i dipendenti, sia a tempo indeterminato sia a termine, e gli autonomi senza dipendenti mentre continuano a diminuire i collaboratori; un contributo decisivo alla crescita è dato dai 15-34enni. Prosegue per il settimo trimestre consecutivo, e con maggiore intensità, la risalita del numero di occupati a tempo pieno che riguarda entrambi i generi. La crescita del lavoro a tempo parziale, per la seconda volta consecutiva coinvolge soprattutto quello di tipo volontario; l’incidenza del part time involontario scende così al 63,6% dei lavoratori a tempo parziale (-1,0 punti) rimanendo stabile all’11,9% del totale occupati. Nei dati di flusso, tra gli occupati si segnala un aumento delle transizioni verso il tempo indeterminato, in particolare dai dipendenti a termine (dal 18,7% tra il secondo trimestre 2014 e il secondo trimestre 2015 al 24,3% nell’analogo periodo tra il 2015 e il 2016) e dai collaboratori (dal 9,6% al 14,8%). Inoltre, cresce il flusso dalla disoccupazione verso l’occupazione (da 22,0% a 25,6%), che riguarda soprattutto gli uomini, i giovani 25-34enni, i residenti nel Nord e i diplomati. Prosegue per il quarto trimestre consecutivo il calo dei disoccupati, la cui stima scende a 2 milioni 993 mila unità (-109 mila in un anno), a sintesi della riduzione per gli uomini (-132 mila) e della lieve crescita per le donne (+23 mila). Anche il tasso di disoccupazione maschile diminuisce su base annua (dal 12,1% del secondo trimestre 2015 all’attuale 11,5%) mentre quello femminile è stabile; la contrazione è più accentuata nel Mezzogiorno e tra i giovani (Prospetto 4).   Nel secondo trimestre 2016 si stima a 1 milione 758 mila il numero di persone in cerca di occupazione da almeno 12 mesi (-87 mila nel raffronto istat-occupati-2tendenziale), la cui incidenza sul totale disoccupati scende al 58,7% (-0,7 punti in un anno). Tendenza che assume ulteriore rilevanza se si considera che avviene in un contesto economico che secondo trimestre vede l’economia italiana registrare una battuta d’arresto. Ricordiamo che il Pil è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente segnando aumento dello 0,8% in termini tendenziali. Tuttavia in tale quadro l’assorbimento di lavoro da parte del sistema produttivo continua ad aumentare: le ore complessivamente lavorate crescono dello 0,5% sul trimestre precedente e del 2,1% su base annua. L’aumento congiunturale ha riguardato sia l’industria in senso stretto (+0,4%), sia i servizi (+0,6%).

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