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Immobili: aumenta compravendite case efficienti, ma sempre dominante edilizia energivora

Il rapporto fornisce una fotografia delle dinamiche del mercato immobiliare rispetto alla variabile della prestazione energetica degli edifici e delle abitazioni. Dinamiche che se da un lato confermano la crescita, già rilevata da OMI, dall'aumento delle compravendite di immobili di nuova costruzione caratterizzati da classi energetiche più efficienti, dall’altro rimarca come nel complesso continua ad essere l’edilizia in classe energetica G a dominare le transazioni (il 66% di monolocali e il 56% di ville unifamiliari)

Nel 2016 gli immobili delle classi energetiche più efficienti (A+, A e B) sono stati oggetto del 60% delle compravendite nel mercato “nuove costruzioni”, con un incremento del 10% rispetto al 2015. È quanto emerge dal “Rapporto Annuale sull’andamento del mercato immobiliare urbano 2016. Valori, trend di mercato e previsioni per il 2017”. Studio sull’andamento del mercato immobiliare urbano, presentato a Roma, redatto dal Centro Studi FIAIP in collaborazione con l’Unità Tecnica per l’Efficienza Energetica dell’ENEA, e I-COM, Istituto per la Competitività. Rapporto che fornisce una fotografia delle dinamiche del mercato immobiliare rispetto alla variabile della prestazione energetica degli edifici e delle abitazioni. Dinamiche che se da un lato confermano la crescita, già rilevata da OMI, dell’aumento delle compravendite di immobili di nuova costruzione caratterizzati da classi energetiche più efficienti, dall’altro rimarca come nel mercato complessivo (nuove costruzioni+ rimpiazzo/sostituzione) continua ad essere l’edilizia in classe energetica G, ovvero quella meno efficiente, a dominare le compravendite (il 66% di monolocali e il 56% di ville unifamiliari), mentre la vendita di case ristrutturate in classe energetica A+, A e B si attesta su valori che variano dal 3% al 7% del mercato di riferimento. “L’efficienza energetica ha fatto definitivamente il suo ingresso nel settore edilizio, ma rimane molto da fare sugli edifici esistenti: infatti solo l’11% risulta ristrutturato nelle prime tre classi energetiche, mentre rientra nelle ultime due classi energetiche quasi il 90% degli immobili da ristrutturare, situati principalmente nell’estrema periferia delle città”, ha commentato Roberto Moneta, responsabile Unità Tecnica Efficienza Energetica dell’ENEA. Rimandandovi per gli approfondimenti ad uno dei prossimi numeri di “serramenti+design” qui segnaliamo come oltre ad analizzare le transazioni immobiliari 2016 rispetto alla classe energetica degli edifici presenti sul mercato, lo studio ha intervistato oltre 500 agenti immobiliari associati alla FIAIP in tutta Italia per sondare l’importanza del tema efficienza energetica. Per il 58% degli intervistati l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) non serve ad orientare le scelte di chi compra o vende un immobile e il 40% professionisti del settore lo considera poco utile. Tra le possibili iniziative contenute nel rapporto, quella di rendere l’APE uno strumento dinamico che consenta all’acquirente di comprendere quali saranno i suoi consumi energetici reali nel momento in cui andrà ad abitare nell’immobile acquistato. Divide invece gli addetti ai lavori la proposta di inserire una specifica voce nei listini immobiliari legata agli immobili “ristrutturati green”: 52% sono i contrari, prevalentemente perché sarebbe difficile stimare un valore aggiuntivo rispetto alla categoria “ristrutturato”. Inoltre, tra le principali motivazioni che, secondo gli agenti immobiliari intervistati, portano ad una scarsa attenzione dei clienti verso gli immobili in classe energetica più elevata ci sono la disponibilità di spesa, il livello culturale e di consapevolezza ambientale e la scarsa fiducia nel sistema di etichettatura energetica degli immobili. Ed è proprio la scarsa percezione del valore di mercato degli immobili efficienti la principale barriera all’accesso al credito per le ristrutturazioni energetiche. “Tutti questi elementi – ha concluso Moneta – dovranno essere tenuti nella giusta considerazione sia nell’elaborazione delle future politiche europee e nazionali per la decarbonizzazione del settore residenziale che all’interno della nuova Strategia Energetica Nazionale”.

 

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