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Sconto ecobonus. Contro nuova disposizione CGIA ricorre all’Antitrust

"Una decisione che se non verrà modificata rischia di mettere in seria difficoltà il comparto casa che tra dipintori, edili, serramentisti, installatori, elettricisti e idraulici conta a Mestre oltre 700 piccole imprese e più di 2.000 addetti." Viene precisato nella nota

Dopo avere consultato i suoi legali, CGIA di Mestre ha reso nota la decisione di ricorrere all’Antitrust:”affinché intervenga sul legislatore per modificare la nuova disposizione di legge introdotta con il “Decreto crescita” che consente ai privati lo sconto del 65 o del 50% dell’importo in fattura riferito a lavori antisismici o di efficientamento energetico“.

Antitrust che, ricordiamo, già a Maggio era stata sollecitata da Rete IRENE ad intervenire su quanto disposto dall’allora  “Dl Crescita” che al comma 3 dell’art.10 introduceva la possibilità per i privati di richiedere al fornitore in alternativa alle detrazioni Irpef del 65 e del 50%,  quanto spettante come sconto anticipato in fattura.

Possibilità (sconto ecobonus e sismica) che proprio riprendendo quanto suggerito il 17 giugno dall’Antitrust al Governo è stata modificata in fase di conversione in Legge inserendo nel testo “la possibilità di successiva cessione del credito a terzi“.

sconto ecobonus e sismica “salvati”

Inserimento che secondo l’Antitrust  porrebbe rimedio “all’altrimenti indebita distorsione del mercato a vantaggio di pochi operatori…“.  Passaggio che rende “salvo” il provvedimento contenuto nell’art. 10 ma che nella realtà dei fatti risulta essere solo una sorta di “foglia di fico”.

Come osserva CGIA di Mestre tale opportunità certamente può rappresentare un volano per i privati e per l’intero settore della casa che in questo modo possono beneficiare di uno sconto del 50% sull’opera finita.

Tuttavia “E’ evidente che chi è grande, penso ad esempio alle multiutility, può sostenere il meccanismo –  ha dichiarato Roberto Bottan presidente della CGIA (nell’immagine) – ma chi non dispone di liquidità, come la stragrande maggioranza delle aziende artigiane del settore edile e dell’installazione degli impianti, finisce per dover rinunciare alla commessa, non potendo sostenere, e anticipare, le spese dei materiali e della manodopera”.

Per questo CGIA ha già inviato una nota all’Autorità del Garante e della Concorrenza del Mercato segnalando come questa nuova Legge crea una discriminazione fra operatori economici concorrenti, avvantaggiando quelli di maggiori dimensioni ed elevata  capacità finanziaria rischiando, conseguentemente, di distorcere le dinamiche del mercato, con l’effetto di restringere le possibilità di offerta per i consumatori finali.

Una decisione che se non verrà modificata rischia di mettere in seria difficoltà il comparto casa che tra dipintori, edili, serramentisti, installatori, elettricisti e idraulici conta a Mestre oltre 700 piccole imprese e più di 2.000 addetti.” Viene precisato nella nota.

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