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Crolla mercato dettaglio rivendita specializzata: – 55% a marzo

I dati Istat relativi al mese di marzo preannunciano un aprile da incubo per gli esercizi di rivendita al dettaglio che trattano beni diversi dall'alimentare

Istat, crolla mercato dettaglio rivendita specializzataPer quanto prevedibile come conseguenza dell’applicazione delle misure di chiusura di molte attivitĂ  di rivendita al dettaglio a partire dal 12 marzo scorso, i dati di dettaglio diffusi da Istat relativi al mese di marzo preannunciano un aprile da incubo per tutti gli esercizi di rivendita che trattano beni diversi dall’alimentare o dai prodotti farmaceutici.

Rispetto allo scorso mese, la flessione delle vendite viene complessivamente stimata pari al 20,5% in valore ed al 21,3% in volume, ma a determinare “l’eccezionale calo” sono le vendite dei beni non alimentari che diminuiscono del 36,0% in valore e del 36,5% in volume, mentre quelle dei beni alimentari sono stazionarie in valore ed in lieve diminuzione in volume (-0,4%).

Stando alle stime diffuse per i beni alimentari si registra però un evidente spostamento della domanda verso la grande distribuzione organizzata (GDO), mentre quello dei prodotti farmaceutici risulta essere l’unico dei non alimentari a presentare una caduta delle vendite inferiore al 10%.

Come accennato, nella grande distribuzione aumentano le vendite degli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare (+5,2%), soprattutto dei supermercati (+14,0%), mentre per quelli a prevalenza non alimentare si registra un calo eccezionale (-40,5%).

Calo che  diviene crollo per gli esercizi specializzati arrivando a superare il 55% (-55,7% per la precisione).

Nelle imprese operanti su piccole superfici anche il comparto alimentare è in lieve diminuzione (-1,0%), mentre per quello non alimentare il calo è del 36,6%. L’unica forma distributiva a risultare in costante crescita è quella del  commercio elettronico.

Rispetto a marzo dello scorso anno, il valore delle vendite al dettaglio risulta essere complessivamente diminuito del 9,3% per la grande distribuzione e del 28,2% per le imprese operanti su piccole superfici.

Andamento ancora peggiore presentano le vendite effettuate al di fuori dei negozi (-37,9%), mentre si conferma in crescita sostenuta quella del commercio elettronico (+20,7%).

 

 

 

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