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Interventi Ecobonus, cambia (in peggio) il più diffuso

Per la differenza di un centinaio di pratiche i serramenti perdono lo storico primato dell’intervento più utilizzato a favore della sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale, determinando così un drastico peggioramento del bilancio tra costi e benefici

 

Stando all’ultimo rapporto annuale ENEA sulle detrazioni fiscali al 2020 (quindi con dati riferiti al 2019) la sostituzione dei serramenti non rappresenta più l’intervento numericamente più diffuso tra quelli definiti dall’Ecobonus. Con 145.715 pratiche è la climatizzazione invernale l’intervento risultato più diffuso nel 2019.

E se la ridotta differenza numerica con quella indicata per la sostituzione dei serramenti (130 pratiche) potrebbe far pensare ad un evento “episodico” è sufficiente soffermarsi sulla percentuale relativa rispetto al totale delle pratiche ricevute per rendersi conto di quanto sia profondo il cambiamento in atto.

Un cambiamento dell’intervento più diffuso la cui portata, origine ed effetto, diviene più evidente attraverso la nostra rielaborazione di alcune delle centinaia di dati contenuti nei diversi rapporti diffusi da ENEA negli ultimi anni, rielaborazione che potrete consultare sul numero di febbraio di “serramenti design e componenti”.

Se, infatti, nel 2019 delle oltre 395mila pratiche ricevute il 36,9% ha riguardato la sostituzione dei serramenti, nel 2018 quella percentuale era ancora prossima al 52%. Percentuale che nel periodo 2014-2018 non è mai risultata inferiore ad oltre la meta delle pratiche ricevute da ENEA per avere accesso all’Ecobonus.

Complessivamente nel periodo 2014-2019 sono stati realizzati circa 2,2 milioni di interventi di cui oltre 1 milione ha riguardato la sostituzione dei serramenti. Interventi che nel periodo considerato hanno complessivamente attivato oltre 20 miliardi di euro di cui oltre 8 spesi per l’acquisto di finestre.

Osservando in dettaglio l’andamento negli anni non solo dell’intervento più diffuso ma anche degli investimenti complessivamente attivati, si nota come nel 2019 gli investimenti risultino ammontare a circa 3,5 miliardi di euro, di cui oltre 1,3 miliardi destinati alla sostituzione dei serramenti, poco più di 980 milioni per la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale; oltre 660 milioni per coibentazione dell’involucro ed il restante per le altre tipologie di interventi incentivati.

Da evidenziare in proposito come riqualificazione globale e condomini continuino a presentare nel 2019 percentuali di adesioni pressoché trascurabili sia come numerosità sia come valore degli investimenti attivati. Anche in termini di riduzione dei consumi il loro apporto risulta essere marginale.

Nel periodo 2014-2019 il contributo più rilevante è dato dalla sostituzione di serramenti (oltre 2.900 GWh/anno), cui segue l’intervento relativo alla coibentazione dell’involucro (oltre 2.000 GWh/anno) e l’installazione di caldaie a condensazione con circa 1.200 GWh/anno. Risparmi sostenuti, perché riferibili ad edifici che pure nel 2019 sono nel 72% degli investimenti attivati (2,5 miliardi di euro su circa 3,5 complessivi) relativi ad edifici costruiti prima degli anni Ottanta.

La conferma della marginalità della riqualificazione globale e di quella riferita ai condomini pure in termini di risparmio energetico  conseguito indubbiamente contrasta con i risultati attesi dalle campagne di promozione attivate ed i continui “ritocchi” praticati su indicazione di ENEA alle misure definite dall’Ecobonus nel tentativo riequilibrarne l’utilizzo (che vedevano di gran lunga i serramenti essere i più premiati) verso gli interventi più profondi ed indicati come i più raccomandabili in termini di costo/efficacia.

2018 spartiacque e Bonus Casa

I dati rilevati rendono evidente quale sia stato il risultato – probabilmente inatteso – di una protratta attività sviluppata attraverso la penalizzazione di quanto previsto per la sostituzione dei serramenti quale intervento da anni più diffuso: ad essere stati premiati  sono stati gli interventi relativi alla climatizzazione invernale, determinando così nel 2019 un drastico peggioramento per la collettività del bilancio tra costi e benefici.

I numeri sono impietosi nell’indicarne la portata, mentre per i serramenti il rapporto costo efficacia  rilevato da ENEA si attesta a 0,10 centesimi per una durata stimata dell’intervento di 30 anni, quello relativo alla climatizzazione invernale risulta essere di 0,19 centesimi di gran lunga peggiore e da rinnovare dopo 15 anni.

Risultato che testimonia il fallimento di scelte evidentemente da riconsiderare. Scelte che l’elaborazione dei dati forniti indicano nel 2018 l’anno chiave. Effetto prevedibile considerando che proprio con Legge di Bilancio di quell’anno viene stabilità la riduzione dal 65 al 50% della detrazione definita in Ecobonus per finestre (comprensive di infissi) e le schermature solari.

Riduzione della detrazione definita in Ecobonus per finestre (comprensive di infissi) che ha portato anche alla progressiva migrazione degli interventi verso il Bonus Casa ( ex Ristrutturazione) caratterizzato dalla stessa percentuale di detrazione (50%).

I dati ne danno una dimensione indicativa inequivocabile nella portata seppure probabilmente non ancora perfettamente aderente alla realtà perché riferita alle segnalazioni pervenute ad ENEA che non è detto corrispondano al numero reale degli interventi effettuati (per quanto obbligatoria la mancata comunicazione dei dati che comportano risparmio energetico non preclude il diritto alla detrazione).

Infatti, oltre ai risultati degli interventi di riqualificazione edilizia (Ecobonus), vengono riportati a livello regionale anche i risultati degli interventi di risparmio energetico e utilizzo delle fonti rinnovabili di energia che hanno fruito delle detrazioni fiscali ai sensi Bonus Casa.

Stando a questi dati, in 9 regioni su 20 il numero di interventi che ha coinvolto serramenti e infissi è superiore a quello registrato in regime di Ecobonus.

Migrazione di pratiche per la sostituzione di serramenti e infissi che coinvolge il Paese da Nord a Sud raggiungendo il suo picco nella regione Veneto che a fronte di 15.671 pratiche inviate per avere accesso all’Ecobonus, ne ha registrate 20.233 inviate in regime di Bonus Casa.

(Edo Bruno)

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