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Rincari materie prime, forte preoccupazione per meccanica italiana

Preoccupano particolarmente il mondo della meccanica i prezzi dell'alluminio e dei prodotti piani d'acciaio, che seconda lo studio "difficilmente subiranno un significativo ribasso durante tutto il 2021 – e che sono aumentati rispettivamente del 18% e del 40% nel solo primo trimestre dell'anno"

 

Inevitabilmente i forti rincari dei prezzi delle materie prime che stiamo segnalando da mesi e che ancora stanno caratterizzando l’oscillazione dei prezzi soprattutto a causa della persistente scarsa disponibilitĂ , stanno allarmando le diverse associazioni di settore tra cui Anima Confindustria  che lancia l’allarme sul rischio che l’intero comparto rappresentato possa essere messo in ginocchio.

“Stiamo subendo notevolissimi rincari delle materie prime: dall’acciaio, ai metalli non ferrosi, alla plastica ed altri materiali chimici, con prezzi che variano di giorno in giorno, unitamente alla scarsitĂ  di offerta. Questa situazione sta creando grande incertezza e difficoltĂ  nelle aziende manifatturiere – ha dichiarato  Pietro Almici, vicepresidente Anima Confindustria -. Come associazione di rappresentanza della meccanica non possiamo che rimarcare la grande preoccupazione per l’aumento dei prezzi iniziato giĂ  da ottobre scorso, che si è particolarmente acuito in questi primi mesi dell’anno”.

Durante il webinar del 20 aprile organizzato da Anima Confindustria “Oscillazione dei prezzi delle materie prime e impatto sulle produzioni industriali” sono stati presentati i dati elaborati dall’Ufficio Studi Anima in collaborazione con Achille Fornasini, professore di Analisi tecnica dei mercati finanziari (UniversitĂ  degli Studi di Brescia), relativi alle cause della crisi, analisi economica e possibili scenari futuri per il mercato di materie prime, petrolio, gas e polimeri. L’evento ha visto anche la partecipazione del London Metal Exchange.

Le elaborazioni presentate confermano come il mercato stia ancora vivendo  una fase di profondo disequilibrio, data da una forte crescita della domanda e da un’offerta che non riesce a farvi fronte. Ci si aspetta nel prossimo futuro una ripresa economica generalizzata, ma il problema dei rincari delle materie prime potrebbe rimanere: il rame, per esempio, si stima possa raggiungere il massimo storico giĂ  nei prossimi mesi.

Per quanto riguarda il petrolio, crollato nel 2020 (-68%) e da allora risalito molto rapidamente (+203%), ci si aspetta che il suo prezzo possa assestarsi tra i 60 e i 75 dollari al barile.

Preoccupano particolarmente il mondo della meccanica i prezzi dell’alluminio e dei prodotti piani d’acciaio, che seconda lo studio “difficilmente subiranno un significativo ribasso durante tutto il 2021 – e che sono aumentati rispettivamente del 18% e del 40% nel solo primo trimestre dell’anno”.

Inoltre, come avvenuto per molte delle materie prime e dei metalli in campo industriale, il mercato cinese – e asiatico in generale – ha fatto scorte strategiche di diverse commodity giĂ  durante il 2020, forte di un’economia in ripresa dalla pandemia in anticipo rispetto all’Europa e al Nord America, generando la contrazione dell’offerta che le nostre imprese stanno soffrendo proprio in questi mesi.

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