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Buone pratiche di sostenibilità ambientale. L’esempio VEKA

Da leader nella produzione di sistemi in PVC, il gruppo tedesco rappresenta un bell'esempio a cui ispirarsi per garantire quanto più possibile un’economia circolare orientata alla sostenibilità in linea con gli interessi delle generazioni future

 

Buone pratiche di sostenibilità ambientale. L'esempio VEKA

Posti di lavoro sicuri e sostenibilità ambientale coniugati in processi sviluppati avendo come proiezione gli interessi delle generazioni future. È quanto sta realizzando, e non promettendo, il Gruppo VEKA leader mondiale nella produzione di sistemi in PVC; obiettivo ritenuto raggiungibile:

” …solo attraverso collaborazioni di lungo corso con clienti e partner che condividono la stessa visione del futuro: il presupposto di accordi fruttuosi è infatti costituito dalla fiducia nella qualità e dalla sicurezza offerta dai  nostri prodotti” sottolinea l’azienda nel comunicato.

Per essere all’altezza di questa fiducia, VEKA ha reso nota la sua formulazione interpretativa di sostenibilità ambientale, sostenibilità ambientale che  si estende a tutti i livelli del ciclo di creazione del prodotto, come un’attività di ricerca e sviluppo che mira all’efficienza ecologica, a catene di approvvigionamento trasparenti, a una produzione a basso consumo energetico e rispettosa dell’ambiente e, infine, ad una leadership internazionale sul fronte del riciclaggio.

Smaltimento e riciclaggio PVC

Per perseguire questa sua missione, VEKA AG ha prima di tutto assunto un ruolo pioneristico nel campo del riciclaggio: infatti, nell’impianto più grande d’Europa, finestre, porte, avvolgibili e sezioni di profilo vengono completamente riciclati e successivamente reimmessi nel ciclo di produzione dei profili, il tutto senza perdite di qualità.

Altri impianti di riciclaggio sono stati aperti durante gli anni in Francia e Inghilterra.

In quanto attività complementare alla produzione di articoli in PVC, la divisione “Recycling & Compound” concretizza l’idea di un’economia circolare: smaltisce infatti finestre dismesse e ritagli di produzione per realizzare granulati in PVC, successivamente reimpiegati come materia prima secondaria dall’industria del PVC anche al di fuori del gruppo VEKA.

L'impianto di riciclaggio del PVC Veka in Germania

Gestione sistematica energia

Presso la sede principale di VEKA, situata a Sendenhorst (in Germania), il consumo energetico dell’azienda è riconducibile alle seguenti fonti energetiche: corrente elettrica (77%), gas naturale (12%), gas propulsore (4%) e carburanti (7%).

L’energia elettrica è impiegata in tutti gli impianti di produzione e presso gli uffici amministrativi, ma anche per generare aria compressa. Il gas naturale è usato per alimentare la centrale termoelettrica interna allo stabilimento e riscaldare gli edifici.

Il consumo energetico è riconducibile per il 39% all’estrusione di profili, per il 18% alla miscelazione e per il 14% all’approvvigionamento degli edifici con corrente e calore. Il restante 30% è attribuibile a una lunga serie di voci minori.

 la sede principale di VEKA, situata a Sendenhorst (in Germania)

Per misurare e ottimizzare il suo ingente consumo, la multinazionale VEKA si avvale di un sistema di gestione energetica come da ISO 50001: ricertificato nel novembre del 2018, quest’ultimo rappresenta un proseguimento della politica definita già nel 2001.

Nell’intento di migliorare la sua efficienza energetica, si è proceduto a continue modifiche, dall’ottimizzazione della tecnologia degli impianti di estrusione al recupero del calore generato dal centro di calcolo, passando anche per l’installazione di lampade LED a risparmio energetico.

Grazie ad articolate misure, tra il 2005 e il 2018 la holding tedesca è riuscita a ridurre del 40% circa il consumo energetico specifico del settore produzione.

Piante per depurare acque reflue

Non solo energia, per VEKA la responsabilità ecologica passa anche per l’utilizzo dell’acqua negli impianti: l’acqua difatti viene impiegata – oltre che per gli impianti sanitari e la zona mensa – soprattutto per il raffreddamento degli impianti di produzione e dei profili estrusi e, onde ridurre ai minimi termini il consumo idrico delle sedi di produzione, viene fatta ricircolare.

È dal 1998 che, nell’impianto di Sendenhorst,  ci si avvale di un impianto di fitodepurazione: in breve, questo impianto depura l’acqua di superficie mediante bacini di raccolta ubicati all’interno del sito; a depurazione ultimata, questa viene reimmessa nel ciclo dell’acqua di raffreddamento e di processo.

Questa procedura di depurazione – che non prevede l’impiego di agenti chimici – è svolta per lo più da piante, dalle loro radici e da apposite fosse filtranti a sabbia. Oltre ai vantaggi in termini ecologici, questo sistema permette di ridurre il consumo di acqua proveniente dalla rete pubblica, nonché il volume delle acque reflue.

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