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Esportazioni, la meccanica italiana colma il divario con il 2019

Quasi raggiunti i livelli 2019, crescono le esportazioni verso UE ed Asia orientale

 

Esportazioni, la meccanica italiana colma il divario con il 2019Stando alle previsioni elaborate dall’Ufficio Studi di Anima Confindustria, nel 2021 le esportazioni dovrebbero raggiungere i 29,6 miliardi di euro facendo segnare un +15,1% sul 2020, ma soprattutto ritornando sui valori  sostanzialmente in linea con quelli del 2019 (anno in cui le esportazioni si sono attestate a 30,1 miliardi di euro) .

Con riferimento  al primo semestre del 2021, i dati confermano una crescita del +26,9% rispetto al primo semestre 2020, con un totale di 15,6 miliardi di fatturato e un saldo commerciale che supera gli 8,3 miliardi di euro.

«L’export è da sempre – ha dichiarato Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria – uno dei punti di forza della meccanica italiana, apprezzata in tutto il mondo per la sua qualità al pari di settori come il food o la moda.

Dopo la forte battuta d’arresto subita nel 2020, in particolare nel primo semestre, oggi abbiamo visto una ripresa decisa delle esportazioni, in particolare in Europa e verso l’Asia orientale».

Sempre in relazione ai dati del primo semestre, la Germania tornare ad essere il mercato più ricettivo, con un fatturato di 1,53 miliardi (+24,2%), togliendo il primato del 2020 agli Stati Uniti, che scivolano al terzo posto con 1,38 miliardi, dietro alla Francia.

Da segnalare il balzo della Cina che, bloccata nel 2020 prima del lockdown europeo, registra nel primo semestre 910,2 milioni di euro, con una crescita del +85,0%. Aumenta l’export anche verso Regno Unito (787,7 milioni di euro, +50,1%), Spagna (+29,8%) e Polonia (+41,3%).

Variabile costi materie prime

«Lo sviluppo delle esportazioni verso Germania e Francia è un netto segnale della ripresa dell’economia europea, non solo nel settore meccanico– ha sottolineato Nocivelli –.  Purtroppo la crisi delle materie prime e il rincaro dei costi energetici sta affliggendo l’intero continente, con un rallentamento della produzione e una limitazione degli utili, che avrebbe potuto altrimenti registrare dati ancora più positivi.

È chiaro che i blocchi della catena logistica e le possibili speculazioni sui materiali dovrebbero essere maggiormente contrastate dai governi europei per poter mantenere il ritmo di crescita del 2021. Non appena sarà possibile avere una frequenza di relazioni più costante e intensa, siamo certi che gli scambi commerciali con i paesi extra-europei, come la Cina, potranno essere ulteriormente migliorati.

Nel frattempo ci dobbiamo concentrare sul mercato europeo, che ha aumentato di oltre il 25% la richiesta dei nostri prodotti, e sugli Stati Uniti. Il maxi piano di investimenti approvato dall’amministrazione Biden, che prevede un massivo ammodernamento delle infrastrutture pubbliche e private, aprirà nuove opportunità per la meccanica italiana».

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