detrazioni

Prima cessione incentivi e sconto in fattura. Bonus facciate su tutti

Stando ai dati relativi alle prime cessioni e agli sconti in fattura depositati dall’Agenzia delle Entrate a seguito dell'audizione sul decreto Sostegni ter , è il Bonus facciate l'incentivo edilizio che risulta avere veicolato sia il maggior valore degli investimenti sia il numero di domande. Incentivo che vale la pena ricordare fino allo scorso anno era pure quello che prevedeva meno controlli

Per valutare nel suo complesso la problematica legata al fenomeno della prima cessione dei crediti relativi ai diversi incentivi previsti per gli interventi in edilizia, nella conferenza stampa  di venerdì scorso seguita alla riunione del Consiglio dei Ministri n. 60,  il Presidente del Consiglio Mario Draghi ( affiancato dai Ministri Marta Cartabia – Giustizia – e Daniele Franco – Economia e Finanze-) è stato sollecito ad esprimere le sue considerazione in merito alle diffuse contestazioni e invito a modifiche della restrizione del numero di cessioni dei crediti edilizi e sconti in fattura  introdotte dall’art.28 del decreto Sostegni Ter  in fase di discussione e analisi presso le diverse commissioni parlamentari competenti.

Nel rispondere ha sottolineato che: ” …Non è che l’edilizia senza Superbonus non funziona. L’edilizia funzione e si è sicuramente giovata del superbonus, ma non bisogna pensare che senza l’edilizia non va avanti. Altrimenti tutti i paesi che non hanno il superbonus starebbero a zero con l’edilizia …Ma non è così. Per inciso alcuni di quelli che più tuonano sulla necessità di proseguire; che le frodi non contano ecc, sono anche quelli che questa misura l’hanno scritta e che hanno permesso di fare quello che si è fatto senza controlli. Si è costruito un sistema che prevede pochissimi controlli; il funzionamento del superbonus si è fermato non tanto per  i limiti sulla cessione ma per i sequestri deliberati dalla magistratura a fronte di situazioni fraudolente che hanno raggiunto importi dell’ordine dei 2,3 miliardi di euro, ma le somme oggetto di controllo della magistratura sono molto più alte.”

Il chiaro riferimento è a quanto indicato in proposito da Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate  nel corso dell’Audizione presso la V Commissione Bilancio  del Senato della Repubblica. Nella memoria deposita in proposito si ricorda che:

..Nel 2020, con il Decreto Rilancio, è stata notevolmente ampliata la facoltà di fruire dei benefici fiscali derivanti da vari interventi edilizi che danno diritto ad altrettanti bonus, attraverso gli strumenti dello sconto in fattura (riconosciuto direttamente dal fornitore) o della cessione del credito d’imposta corrispondente alla relativa detrazione. L’esercizio delle predette facoltà è stato previsto, in particolare, in relazione ai principali bonus edilizi, tra cui: o Superbonus 110%; o Eco-bonus (non Superbonus); 11 o Sisma-bonus (non Superbonus); o Bonus facciate; o Bonus ristrutturazioni.

Tramite la cessione, ovvero lo sconto in fattura, si rende possibile per cittadini e imprese una rapida monetizzazione del beneficio, in alternativa a una fruizione dello stesso che, altrimenti, sarebbe necessariamente diluita in un arco pluriennale, sotto forma di detrazione da utilizzare nelle dichiarazioni dei redditi.

Il numero e la consistenza dei crediti circolati restituiscono inequivocabilmente la portata del fenomeno e testimoniano il massiccio ricorso ai predetti strumenti da parte dei cittadini. Infatti, se l’ammontare complessivo dei bonus edilizi utilizzati direttamente (quindi, non ceduti a terzi) sarà conoscibile solo in sede di elaborazione dei dati contenuti nelle dichiarazioni dei redditi, sono già noti i numeri dei bonus ceduti.

In particolare, alla data del 31 dicembre 2021, le prime cessioni e gli sconti in fattura comunicati all’Agenzia delle entrate attraverso l’apposita piattaforma telematica sono stati: • quasi 4,8 milioni (0,1 milioni nel 2020 e 4,7 milioni nel 2021);

• per un controvalore complessivo di oltre 38,4 miliardi di euro (0,6 miliardi nel 2020 e 37,8 miliardi nel 2021)….

…Fino ad oggi, l’attività di analisi e controllo condotta ha consentito di individuare, all’Agenzia delle entrate e alla Guardia di finanza, un ammontare complessivo di crediti d’imposta inesistenti di cui agli articoli 119 e seguenti del Decreto Rilancio di 4,4 miliardi di euro. In particolare:

• 160 milioni di euro sono stati sospesi e scartati dall’Agenzia sulla piattaforma “cessione crediti”, per effetto delle disposizioni introdotte con il Decreto anti-frode, che consente all’Agenzia di effettuare tale controllo preventivo in presenza di profili di rischio;

• 2,3 miliardi sono oggetto di sequestri preventivi da parte dell’Autorità giudiziaria, a seguito di segnalazione dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di finanza;

• i restanti importi sono oggetto di indagini in corso e di richieste di sequestro preventivo inoltrate alle competenti Autorità giudiziarie…

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome