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Compensazione prezzi: da Unicmi no a onore prova a carico imprese

È quanto viene contestato da Unicmi  a Roberto Tomasi- Amministratore Delegato di ASPI  -  e, per conoscenza,  ad Enrico Giovannini - Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili -, in una nota inviata dall’associazione che rappresenta numerose aziende esecutrici di lavori pubblici e affidatarie di contratti d’appalto da parte di ASPI

Porre a carico degli operatori  l’onere della prova dei maggiori oneri sostenuti per l’acquisto dei materiali da costruzione nel 2021 peri quali procedere alla compensazione prezzi.

È quanto viene contestato da Unicmi  a Roberto Tomasi Amministratore Delegato di ASPI  –  e, per conoscenza,  ad Enrico Giovannini – Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili -, in una nota inviata dall’associazione che rappresenta numerose aziende esecutrici di lavori pubblici e affidatarie di contratti d’appalto da parte di ASPI.

Nota a firma di Pietro Gimelli (D.G di Unicmi) nella quale viene evidenziato come ASPI non stia procedendo ai riconoscimenti delle “compensazioni dei prezzi” agli appaltatori, previsti per lavori eseguiti e contabilizzati nel 2021, in mancanza di prova documentale dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l’acquisto di detti materiali.

Rischio ulteriore aggravio finanziario sulle imprese

Unicmi sottolinea come la pretesa di ASPI di porre a carico degli appaltatori l’onere della prova dei maggiori oneri sostenuti per l’acquisto dei materiali da costruzione nel 2021, non trovi fondamento in alcuna previsione normativa, e parimenti, sottolinea che proprio a causa della genericità di tale richiesta probatoria, le compensazioni di fatto ad oggi siano bloccate.

Tutto ciò, “se da un lato aggrava ulteriormente l’esposizione finanziaria delle imprese appaltatrici, d’altra rischia di “bloccare” anche i cantieri, con inevitabile pregiudizio per la rapida esecuzione delle opere pubbliche, anche di rilevanza strategica per il nostro Paese” si legge nella nota.

L’ Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei serramenti ribadisce la convinzione che una rilettura serena ed attenta delle norme scritte dal Legislatore, debba indurre ASPI a riconoscere alle aziende, nel minor tempo possibile, la compensazione prezzi per il 2021, sulla base di quanto previsto dalla stessa normativa, confermate nelle lucide indicazioni operative fornite dal MIMS.

” Tutto ciò consentirà di evitare l’insorgenza di contenziosi che, se da un lato non farebbero che aggravare ulteriormente l’esposizione finanziaria degli appaltatori, dall’altra, come detto, rischiano di paralizzare l’attività nei cantieri, con ogni conseguenza per il rapido completamento delle opere pubbliche, anche di rilevanza strategica per il nostro Paese- conclude la missiva -.

Al signor Ministro, cui la presente è indirizzata per doverosa conoscenza, la richiesta di valutare l’opportunità di divulgare una ulteriore circolare che chiarisca in modo incontrovertibile, anche ai concessionari che fanno capo al Dicastero da Lei presieduto, di non formulare agli operatori economici richieste pretestuose di adempimenti (produzione di giustificativi) non richiesti dalla normativa sopra richiamata….”

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