Presentato da Nice (multinazionale italiana specializzatanell’Home & Building Management e Security), il suo primo Bilancio di Sostenibilità, documento nel quale la società ha illustrato il suo impegno concreto in un anno importante della sua storia, il 2021, e delineato la strategia fino al 2025.
Ricordiamo, infatti, che nel 2021 l’azienda ha allargato i propri confini acquisendo la società americana Nortek Security & Control, oggi Nice, innescando così un processo che sta contribuendo a rimodellare non solo le dimensioni e il perimetro del gruppo, ma anche la natura delle attività aziendali.
Nel 2021 è stato infatti lanciato il programma dedicato alla transizione sostenibile secondo i pilastri Environmental, Social e Governance (ESG), riconosciuti a livello internazionale come aspetti chiave dello sviluppo sostenibile. Questi, uniti al pillar Product, corrispondono alle quattro macro aree di analisi del Bilancio di Sostenibilità.
“Si tratta di un vero e proprio cambiamento di paradigma. ‘Welcome to the Nice future’ è il
punto di partenza per una nuova fase, in cui intendiamo fare della sostenibilità il fondamento della nostra strategia aziendale, allineandola con i nostri valori di attenzione alla società e all’ambiente dove operiamo, mettendo in chiaro gli obiettivi che vogliamo raggiungere – ha spiegato Roberto Griffa, CEO di Nice -.
La nostra missione è offrire una casa accessibile, sicura, confortevole. E vogliamo fare lo stesso per la nostra casa comune, più grande, la Terra. Crediamo fortemente che Nice, come player di riferimento a livello globale, possa fare la differenza e indicare la strada da seguire in questa sfida, che va dall’innovazione di prodotto, da sempre motore di Nice, all’inclusione sociale.
Praticare azioni sostenibili significa gestire lo sviluppo in maniera diversa e più efficiente. Con le nostre scelte, in questo percorso virtuoso vogliamo essere d’esempio per gli stakeholders della nostra filiera.”
Entro il 2025 il gruppo si pone come obiettivo prioritario la riduzione del 50% delle emissioni di CO2 dirette (Scope 1 e 2), attraverso l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili e la transizione della flotta in autoveicoli ibridi ed elettrici.
