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Superbonus 2023, confederazioni artigiane: abolire obbligo SOA

Superbonus 2023, confederazioni artigiane: abolire obbligo SOA

Per gli incentivi definiti dal Superbonus 2023 il 1 gennaio 2023 scatta un nuovo obbligo. Obbligo che di fatto circoscrive la possibilità di effettuare lavori edilizi incentivati per importi rilevanti sono alle imprese che hanno determinati requisiti certificati

Come previsto, infatti,  dalla Legge 51 del 20 maggio 2022, dal 1 gennaio 2023 anche le imprese che sottoscrivono contratti tra privati di valore superiore a 516mila euro per l’effettuazione di interventi  edilizi incentivati dovranno avere obbligatoriamente la SOA.

Attestazione SAO già da anni obbligatoria per la partecipazione a gare d’appalto per l’esecuzione di appalti pubblici di lavori. In breve, si tratta di un documento necessario a dimostrare  la capacità dell’impresa di eseguire, direttamente o in subappalto, opere edilizie di importo superiore a 150mila  euro per i lavori pubblici definiti da gare d’appalto, e dal 1 gennaio di 516mila euro per quelli di cui si chiedete di ricorre agli incentivi relativi al Superbonus 2023

Obbligo che per le imprese confederazioni artigiane rappresenta “una barriera nei confronti delle imprese artigiane e una evidente lesione della libera concorrenza oltre ad essere un irragionevole aggravio burocratico”.

Di qui la decisione di ConfartigianatoCna e Casartigiani, di inviare una lettera al Ministro delle InfrastruttureMatteo Salvini, chiedono l’abrogazione dell’obbligo che entra in vigore il primo gennaio, anche valutando l’opportunità di posticiparne l’efficacia attraverso un’apposita disposizione da inserire nel “decreto proroghe” di prossima adozione.

Le associazioni ribadiscono che imporre alle imprese, anche operanti in subappalto, il possesso di una qualificazione rilasciata da appositi soggetti attestatori provocherà una decimazione del mercato.

“A fronte delle oltre 500.000 imprese che animano il comparto, è cominciata la selettiva rincorsa alle sole 23.000 realtà produttive dotate di una qualunque delle richiamate attestazioni – si legge nel comunicato -. Una pericolosa alterazione del mercato, ignorando che nelle relazioni tra soggetti privati il meccanismo della libera trattativa economica assicura la selezione degli operatori più efficienti.”

Secondo Confartigianato, Cna e Casartigiani, gli obiettivi della nuova disciplina sono condivisibili, ma la soluzione adottata è del tutto inappropriata, suscitando numerose perplessità in termini di efficacia.

Le evidenze empiriche, infatti, non giustificherebbero la trasposizione del sistema di qualificazione delle imprese dal settore pubblico a quello privato. Dopo oltre 20 anni di operatività, l’obbligo SOA negli appalti pubblici non ha dimostrato il raggiungimento dei declamati indici di qualificazione del mercato.

“Inoltre, l’obbligo SOA non è efficace per contrastare il fenomeno delle imprese fantasma. Peraltro, nel nostro ordinamento esistono già dispositivi (DURC, congruità, controlli, ecc.) in grado di rimediare alle condotte fraudolenti. È tempo di prevedere, piuttosto, un rigoroso sistema di verifica dei titoli volti ad autorizzare l’ingresso nel mercato – prosegue il comunicato- . Da anni, le nostre organizzazioni chiedono una legge di regolamentazione del settore dell’edilizia, su cui rinnoviamo la disponibilità al confronto.”

Infine, segnalano le Confederazioni nella lettera al Ministro Salvini, va tenuto presente come l’accesso al sistema dei bonus resti comunque subordinato al superamento di una serie di scrupolosi accertamenti, parte dei quali affidati a professionisti abilitati.

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