A poco più di un anno di distanza dalla sua nomina a C&O di Swisspacer, Francis Cholley ha commentato l’andamento di un anno nel complesso molto soddisfacente per il costruttore di distanziatori warm-edge. Bilancio positivo nel quale rientra anche il lancio del nuovo SWISSPACER Ultimate Pro.
“Come anche altri – ha dichiarato – ci siamo trovati a dover lottare contro incrementi del prezzo delle materie prime e dell’energia. Tanto maggiore è, dunque, la soddisfazione di essere riusciti a servire un’elevata domanda nonostante le difficoltà di reperibilità di materie prime”.
Nonostante il dichiarato ottimo primo trimestre del 2023, Francis Cholley si esprime con prudenza sull’andamento dell’anno in corso: “La tendenza al ribasso può ancora affermarsi nell’ulteriore corso dell’anno, dal momento che il mercato delle ristrutturazioni non compenserà il ridotto fabbisogno delle nuove costruzioni: osserviamo l’andamento molto attentamente”.
È per questo, a maggior ragione, motivo di aperta soddisfazione il fatto che l’azienda sia molto ben strutturata a livello internazionale e quindi nel frattempo in grado di realizzare un fatturato consistente al di fuori dell’Europa. Che si tratti del continente americano o dell’area asiatica, sono infatti molti i Paesi che si stanno sempre più orientando alle specifiche europee e al know-how di qui.
Di grande interesse sono anche le nuove possibilità di applicazione dei vetrocamera, con soluzioni che vanno oltre le classiche costituite da finestre e facciate.
Sostenibilità rimane tema centrale
“L’edilizia e in particolare il mercato abitativo costituiscono strumenti centrali per contrastare il riscaldamento globale – ha sottolineato Cholley -. Sono quasi convinto che una bassa impronta di CO2 costituirà ben presto parte integrante delle prestazioni di prodotto e della competitività. I valori che vengono raggiunti per la costruzione e l’esercizio di un edificio sono già ora caratteristiche chiave, per le quali ci si attende un contributo da ogni componente”.
Così come in Italia ed in Francia, anche in altri Paesi , e non solo della Ue, vengono definite le normative per la quantità di CO2 legata alle nuove costruzioni. “Questi sviluppi si rafforzeranno in tutta Europa e oltre, esercitando nettamente un influsso sul mercato” ha rimarcato Cholley.
In proposito viene ricordato che Swisspacer è uno dei pochi costruttori di distanziatori in grado di produrre la dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) per distanziatori di tutte le larghezze.
“Perseguiamo la strategia di assumere un ruolo guida in fatto di sostenibilità e di dissociare la crescita aziendale dalle emissioni di CO2 – ha spiegato Cholley -. Nel concreto, ciò significa per noi questo: ridurre le emissioni di gas serra sulla base dei dati del 2017, indipendentemente dal quantitativo effettivo di produzione negli anni a venire.
Puntiamo a una riduzione delle emissioni dirette e indirette pari a circa il 30%. Per tutte le altre emissioni rilasciate nell’intero ciclo di vita del prodotto, ad esempio durante il trasporto o nella gestione dei rifiuti, vediamo buone possibilità di ridurle di circa il 15%”.
Tracciata panoramica vantaggi per il cliente
Un importante compito assunto dal produttore svizzero consiste nell’offrire ai clienti la migliore assistenza possibile, con servizi tecnici pensati ad hoc, nella predisposizione delle EPD o nell’ampliamento di processi digitalizzati dall’ordine del cliente, alla produzione fino alla consegna.
“In questo modo intendiamo migliorare l’esperienza del cliente, perché questo è un aspetto fondamentale del vantaggio sulla concorrenza che Swisspacer intende offrire ai suoi clienti”, ha precisato Francis Cholley che tornado sulla posizione di amministratore assunta all’interno dell’azienda ha aggiunto: “Personalmente, il lavoro presso Swisspacer mi ha dato la possibilità di visitare Paesi o lavorare con nazionalità per me nuove. È sempre bello scoprire che anche dopo molti anni nel settore è possibile fare esperienze nuove e talvolta anche ricche di sfide.”
(Immagini © SWISSPACER)