Da un lato le festività di fine anno, dall’altro la probabile (divenuta poi certa) “fine” nel 2024 dei super incentivi per l’acquisto dei prodotti per l’efficientamento energetico dell’abitazione tra cui i serramenti.
Probabilmente queste le due leve emergenti all’origine dei positivi indicatori diffusi a dicembre dall’Osservatorio mensile di Findomestic (Gruppo Bnp Paribas), riguardanti le intenzioni d’acquisto degli italiani per i prossimi 3 mesi. Risultati che vedremo se e come saranno poi confermati.
Pur rimanendo su livelli inferiori rispetto alla prima parte dell’anno, le aspettative d’acquisto sul mese precedente (novembre su ottobre) hanno fatto complessivamente segnare un + 15%, percentuale che si impenna se riferita all’intenzione di acquisto di prodotti per l’efficientamento energetico dell’abitazione. E se indubbiamente sono state anche festività e maggiore disponibilità economica (si pensi alle tredicesime) a indurre il 30% degli intervistati a dichiarare che la fine dell’anno sia un buon momento per fare acquisti (percentuale più alta dall’inizio del 2023), è verosimile ritenere che sia stato il continuo riferimento alla necessita di procedere nel 2024 ad una profonda rimodulazione dei bonus edilizi a concorrere nel determinare l’impennata registrata delle intenzioni di acquisto non solo di serramenti (+35,2%), ma anche di pompe di calore e caldaie a condensazione/ biomassa (+46,5 e +44,3% rispettivamente), impianti di isolamento termico (+33,4%) e impianti fotovoltaici (+19,6%).
Propensione all’acquisto che rientra in un contesto generale di fine anno in cui l’inflazione si conferma essere percepito come il principale motivo di preoccupazione (oltre il 60%) e cui segue quella per il calo del potere d’acquisto (41%).
“Al contrario – ha osservato Claudio Bardazzi, Responsabile Osservatorio Findomestic – diminuiscono i timori legati ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente che tornano al 5° posto nel ranking delle preoccupazioni preceduti dalle paure crescenti di dover affrontare una crisi economica nel Paese e dagli effetti del cambiamento climatico”.
Stando a quanto rilevato la ripresa delle intenzioni d’acquisto a fine anno avrebbe trascinato anche la propensione al ricorso al credito al consumo, un’opzione presa in considerazione dal 25% del campione intervistato dall’Osservatorio Findomestic. Percentuale che alla fine di ottobre si attestava al 19%.