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Industria meccanica, previsto calo fatturato per un’azienda su due

Secondo consueto sondaggio di Anima Confindustria condotto presso le imprese associate, il 23% prevede che nel primo trimestre dell'anno il calo di fatturato sarà superiore al 5% mentre per il 26% dovrebbe mantenersi inferiore. Peggiori le previsioni per gli ordinativi

Industria meccanica, previsto calo fatturato per un’azienda su duePortafoglio ordini ristretto e fatturato in calo lo scenario che stando ad un sondaggio effettuato tra le imprese associate  prevedono la metà delle imprese dell’industria meccanica associate ad Anima Confindustria per il primo trimestre del 2024.

Secondo il sondaggio periodico diffuso dall’Ufficio Studi di Anima ai soci, un’azienda su due prevede una riduzione del fatturato nel primo trimestre dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2023.

Per il 23% del campione, la contrazione supererà il -5% nel primo trimestre, mentre per il 26% delle aziende associate Anima il calo del fatturato sarà inferiore al -5%. Previsioni speculari anche per quanto riguarda gli ordinativi: sempre rispetto al primo trimestre dell’anno scorso, più della metà delle imprese si aspetta ordinativi ridotti anche oltre il 10%.

Stando alle previsioni dell’Ufficio Studi di Anima, le complessità logistiche nell’area del Mar Rosso ed il perdurare degli elevati tassi di interesse deciso dalla BCE, rischiano di portare ad un aumento dei costi delle materie prime.

“Siamo preoccupati – ha dichiarato Marco Nocivelli presidente di Anima Confindustria – il 2023 ha fatto registrare numeri al ribasso nell’industria meccanica rappresentata da Anima, per la prima volta dopo molto tempo, il 2024 parte in calo. In una situazione di mercato globale in rallentamento per via delle tensioni geopolitiche, diventa improrogabile il rafforzamento delle politiche industriali volte a sostenere la manifattura.

Solo restituendo fiducia negli investimenti e proponendo piani strutturali si potrà aiutare la meccanica ad attraversare con successo questa fase storica e riprendere il trend di crescita.

Per questo, come Anima, confidiamo nella prossima messa in opera da parte del governo del Piano Transizione 5.0, che sostenga le imprese verso lo sviluppo innovativo e consenta un’accelerazione della transizione sostenibile dell’industria. Auspichiamo inoltre una maggiore distensione nel contesto geopolitico, che potrebbe influenzare positivamente l’intera economia mondiale.”

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