Eclisse ha partecipato al progetto ProbioHouse, La Casa Probiotica, un esempio concreto sull’utilizzo di microrganismi nell’architettura e nella manutenzione degli ambienti abitativi. Lo scopo è stato quello di costituire un’oasi urbana confortevole, salutare e viva, dove poter sperimentare il benessere ambientale e respirare aria pulita.
Firmato da SSK Studio e ProbioArKS, il progetto ha dimostrato come un’architettura possa essere viva ed integrarsi armoniosamente nel design e nel budget dei progetti abitativi: è stato riqualificato un appartamento anni ‘30 di circa 65 mq, situato in via Edolo 9, quartiere Isola utilizzando materiali compatibili con il benessere umano, creando un habitat ideale per la colonizzazione da parte di batteri buoni, simili a quelli conosciuti come integratori per la salute del microbiota intestinale umano. Il tema, oggetto di numerosi studi in ambito medico scientifico, è la scoperta dell’esistenza di un microbiota ambientale caratteristico di ciascuno spazio abitato. Il benessere si basa su una progettazione a scala umana, dove spazio luce e colore creano un ambiente confortevole per l’esistenza umana ed anche il substrato ideale per il proliferare dei microrganismi buoni.
I materiali selezionati per questo progetto sono stati forniti da aziende partner che hanno collaborato in qualità di sponsor, selezionate per caratteristiche di biocompatibilità, facile smaltimento e rispetto di standard di ecosostenibilità generali. Tutte le porte originali in legno sono state restaurate, compresa quella della cucina, trasformata in porta scorrevole a scomparsa mediante l’installazione di un controtelaio Eclisse Luce grazie al quale gli interruttori sono stati posizionati in corrispondenza del vano scorrevole, unica zona rimasta disponibile per una comoda accensione dall’ingresso. Il sistema per porta a scomparsa permette infatti il posizionamento dei punti luce direttamente sulla parete dove è installato, in modo tale da avere interruttori e punti luce vicino al foro porta. “Penso che l’unica via per la sopravvivenza della nostra specie risieda nell’economia circolare. Il recupero dei materiali a fine e vita e la loro durata sono la chiave per ridurre le emissioni del comparto edilizia, uno dei più inquinanti. In questo progetto l’inserimento di questa tipologia di controtelaio ha consentito il recupero di una porta degli anni ‘20, con le sue imperfezioni e rugosità che le conferiscono un gran fascino. L’inserimento dei probiotici è fortemente legato alla circolarità perché i microrganismi possono avere un forte impatto risolutivo nello smaltimento dei rifiuti”, ha dichiarato l’architetto Simona Kemenater di Studio SSK.
Foto: Alvise Silenzi