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Risparmio energetico, a Piacenza la Scuola Edile si candida come esempio

Scelti serramenti in alluminio a taglio termico con triplo vetro basso emissivo

La Scuola Edile di Piacenza si inserisce tra gli apripista sulla via del risparmio energetico e avvia, attraverso un concorso pubblico, un piano di riqualificazione della propria sede. Il cappotto esterno costituito da elementi contenenti paglia, i serramenti in alluminio a taglio termico con triplo vetro basso emissivo, l’impiego di pannelli fotovoltaici e di pannelli solari termici, una maggiore coibentazione interna porterà l’edificio a un consumo medio anno pari a 30 kWh/mq, rientrando così negli standard della classe A. Ad annunciarlo è Formedil, l’Ente nazionale per la formazione e l’addestramento professionale nell’edilizia che coordina il lavoro delle 103 Scuole Edili sparse sul territorio nazionale, precisando che quella di Piacenza è la prima fra le Scuole Edili ad avviare un progetto volto a intervenire sull’esistente per allinearsi con largo anticipo agli standard europei. Per realizzare una riqualificazione dell’edificio che contribuisca a raggiungere efficienza e risparmio energetico, l’Ente Scuola Edile ha bandito lo scorso novembre il concorso di architettura “ESE Obiettivo Zero: la Scuola Edile si mette in gioco”, al quale hanno partecipato studi provenienti da ogni parte della Penisola. “L’obiettivo è stato fin dall’inizio quello di recepire le politiche europee per gli edifici contenute nell’Epbd (European policy on the energy performance of building directive) recast del 19 maggio 2010, che richiede per gli edifici esistenti lo sviluppo di politiche che stimolino l’adeguamento e la trasformazione in edifici a basso consumo” spiega il presidente della Scuola Edile di Piacenza, Filippo Cella. Il bando è stato vinto dal progetto di Nadia Battaglio e Iride Barbano di Torino, che per la coibentazione esterna punta sull’integrazione di un isolamento a cappotto realizzato con paglia, isolante in vetro cellulare, legno, serramenti in alluminio a taglio termico e  triplo vetro basso emissivo. A cui si aggiungono un impianto di meccanica con recuperatore di calore per evitare le dispersioni dovute ventilazione e una torre geotermica da posizionare in una zona verde limitrofa all’edificio che consenta di preriscaldare l’aria durante l’inverno e di rinfrescarla nei mesi più caldi, più l’impiego di pannelli solari e fotovoltaici. “Il progetto dello studio Battaglio è stato premiato per la capacità di coniugare i criteri di realizzabilità tecnica con l’uso di materiali ad alta sostenibilità ambientale e con un’attenzione particolare al benessere degli occupanti, attraverso la redistribuzione degli spazi e dei percorsi interni e la revisione di alcuni particolari del linguaggio architettonico. Un elemento determinante è stato infine il basso costo di messa in opera, che ne consente una maggiore fattibilità” ha aggiunto Cella.

 

 

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