Mercato

Nuovo ciclo dell’edilizia: per le famiglie prioritario l’abitare sostenibile

Per l'efficientamento degli edifici sembrano cambiare gli orientamenti di spesa

Presenza di serramenti ad alto isolamento termico, caldaia di ultima generazione, isolamento muri esterni, elettrodomestici a basso consumo, riduttori flusso dell’acqua, riciclo delle acque e utilizzo di materiali non nocivi alla salute. Questi gli elementi presi in considerazione quali indicatori “verdi” per tracciare l’identikit delle abitazioni delle famiglie italiane indagata dalla ricerca “Abitare Verde: tendenze in atto e futuri drivers di mercato” presentato da Marco Marcatili, analista Nomisma, lo scorso 17 aprile presso la Casa dell’Architettura di Roma nell’ambito del convegno “AbitareVerde. Bioarchitettura ed edilizia sostenibili” organizzato da Pentapolis come evento di lancio dell’omonimo progetto. Lo scenario che ne è emerso indica nel  3,2% la percentuale delle famiglie italiane la cui abitazione possiede già tutti i requisiti “verdi”, percentuale risicata se confrontata con il 24% relativo a quante non dispongono di alcun elemento tra quelli consideratori dallo studio. Solo il 12,1% dei nuclei appare essere avviata verso una fase di progresso teso a ridurre l’impatto ambientale ( e con esso i costi di mantenimento e gestione della propria abitazione) , mentre la larga maggioranza (oltre il 60% delle famiglie indagate) è solo saltuariamente/occasionalmente sensibile a tali temi in particolare se il nucleo familiare ha componenti di età superiore ai 65 anni. Scenario avvalorato dai risultati rilevati in tema di interventi sugli immobili posseduti: se negli ultimi anni il 10,% ha dichiarato di aver effettuato interventi sui serramenti ed il 12% sulle caldaie, soprattutto grazie agli incentivi fiscali, per i prossimi mesi le famiglie sembrano volersi orientare su  interventi di isolamento termico dei muri esterni (cappotti e coibentazioni) o per “bonificare” le mura domestiche da materiali nocivi per la salute (sotto tetti in eternit,  materiali trattati, etc) o anche per dotarsi autonomamente di impianti di energia rinnovabile. Inoltre, se dai criteri di scelta dell’immobile si escludono prezzo e localizzazione, per il  22,8% delle famiglie il più importate risulta essere la classe energetica; il 19,5% la tipologia nuova o ristrutturata dell’immobile; il 15,1% l’utilizzo di materiali non nocivi alla salute ed il 14,7% la presenza di impianti di energia rinnovabile. «In un quadro di progressivo deterioramento del contesto sociale ed economico – ha sottolineato Massimiliano Pontillo, presidente Pentapolis – emerge un nuovo ciclo nell’edilizia orientato al rinnovo del patrimonio disponibile con l’utilizzo di tecniche di bioedilizia già da tempo sperimentate sui mercati globali di riferimento». Nel corso dell’evento sono stati inoltre attribuiti due premi “AbitareVerde”. Il primo, rivolto ad enti pubblici impegnati sul fronte della sostenibilità in edilizia, è stato attribuito al Comune di Capannori (Lucca), per la realizzazione di alloggi ecologici di edilizia residenziale pubblica e per l’avvio di coltivazioni di canapa che sarà trasformata in pannelli isolanti termici, pareti e mobilia. Il secondo al progetto “Med in Italy“, la casa ecologica realizzata da un team di ricercatori e studenti dell’Università Roma Tre in partnership con il Laboratorio di Industrial Design dell’Università La Sapienza, già terza sul podio del “Solar Decathlon 2012“, le olimpiadi dell’architettura sostenibile. È stato inoltre lanciato il bando di un Premio, del valore di € 1.000, per le migliori tesi di laurea discusse negli ultimi due anni accademici sul tema dell’adeguamento del patrimonio architettonico esistente, secondo criteri di sostenibilità.

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