imprenditoria

Costruzioni, torna la voglia di fare impresa.”Boom” per i concordati

Rimane elevata la contrazione del numero di attività nel settore artigiano

Pur risultando, a parità di periodo, l’andamento peggiore dell’ultimo decennio il 2° trimestre di quest’anno (aprile-giugno) vede comunque un aumento del numero di imprese di 26.084 unità, aumento che dopo diversi trimestri negativi riguarda pure il comparto delle costruzioni, la cui numerosità risulta essere aumentata dello 0,17% (+1057) nonostante si sia contestualmente registrata una ulteriore diminuzione delle imprese artigiane (-828). Segnale sintomatico della durezza della crisi che attanaglia sia il comparto delle costruzioni che l’intero tessuto di imprese operanti nel Paese come rimarca l’andamento delle procedure fallimentari da gennaio a giugno (+ 5,9% rispetto al pari periodo del 2012) ma soprattutto il “boom “registrato nel semestre dalle procedure di Concordato facilitate dalla nuova normativa (+72,5%). Andamento che dettagliato per il solo comparto delle costruzioni indicano una maggiore incidenza rispetto alla media per i fallimenti (+ 8,6% pari ad oltre 1390 imprese che hanno cessato l’attività) e una minore recrudescenza, sempre rispetto alla media, dell’utilizzo del concordato (+46,4%). A dettagliarne l’andamento la rilevazione trimestrale sulla natalità e mortalità delle imprese condotta da InfoCamere  e diffusi Unioncamere nel corso del convegno “Programmazione 2014-2020: Un nuovo dialogo per una politica di coesione condivisa”, svoltosi martedì a Roma alla presenza del Ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia“Il Paese si rilancia se riusciamo a rilanciare le imprese – ha dichiarato, commentando i dati, il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello perché è solo dalle imprese che viene il lavoro. Il tessuto produttivo italiano sta combattendo una battaglia di resistenza ormai da anni. La caduta dei consumi e degli investimenti hanno ‘impantanato’ le possibilità di ripresa del mercato interno. Serve una forte iniezione di fiducia e di risorse. Oltre a quelle del credito, indispensabili per dare operatività alle imprese, serve mettere a frutto con intelligenza quelle messe a disposizione dall’Europa. A sei mesi dalla chiusura del ciclo 2007–2013, abbiamo davanti la sfida ad accelerare la spesa per utilizzare i quasi 30 miliardi di euro di risorse disponibili. Le Camere di commercio sono pronte a dare il proprio contributo, sia per individuare progetti prioritari per le imprese sia per cofinanziarli. E ancora di più vogliamo fare in vista del ciclo di risorse 2014-2020.  Da poche settimane, infatti, Unioncamere ha lanciato una “cabina di regia nazionale” interamente finanziata dal sistema camerale per sostenere le Camere locali nella fase di negoziato con le istituzioni territoriali per la predisposizione delle misure della prossima programmazione”.

 

 

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