Mercato

Tecnologie lavorazione legno. Andamento 2° T conferma stabilità

La mancanza di vivacità della domanda interna allontana prospettive ripresa

Stando ai dati diffusi dall’Ufficio studi di Acimall (l’Associazione dei costruttori italiani di macchine e accessori per la lavorazione del legno) sulla base di un campione statistico ritenuto rappresentativo dell’intero settore, pure nel secondo trimestre è la stabilità a caratterizzare sostanzialmente l’andamento della vendita di tecnologie “made in Italy” per la lavorazione del legno e dei suoi derivati. Come già nei primi tre mesi dell’anno, infatti anche il secondo trimestre è improntato a una sostanziale stabilità sia sul mercato interno che all’estero. E pure per il periodo aprile-giugno è indispensabile leggere nei dati una differenza sostanziale: se da un lato la stabilità degli ordini dall’estero è una ulteriore, positiva tappa verso il consolidamento della forte propensione all’esportazione, dall’altra parlare di “stabilità” sul versante domestico significa sottolineare ancora una volta come le imprese italiane che utilizzano le tecnologie per il legno non mostrino alcun segnale di vivacità, non inducano a pensare a una imminente, per quanto contenuta, ripresa. Scendendo in dettaglio l’indagine evidenzia un calo degli ordinativi dell’1,1% sullo stesso periodo 2012. Arretra dello 0,9% la domanda da oltreconfine, mentre sul mercato italiano il calo indicato è dell’1,4%. Il portafoglio ordini risulta essere pari a 2,6 mesi, mentre dall’inizio dell’anno si registra un aumento dei prezzi dello 0,9%. In calo il fatturato realizzato nel trimestre in esame: meno 3 per cento rispetto al periodo aprile-giugno 2012. L’indagine qualitativa mostra come il 35% degli intervistati indichi un trend di produzione positivo, il 42% stabile, mentre il 23% dichiara un livello produttivo in calo. L’indagine previsionale delinea le dinamiche di breve periodo del comparto indicando un lieve ottimismo per le esportazioni, ma nessuno prevede una aumento delle vendite in Italia. Secondo il 27% del campione gli ordini esteri registreranno un aumento, mentre per il 54% rimarranno stazionari. Il restante 19% prevede un calo (il saldo positivo è pari a 8). In calo il mercato interno per il 27% del campione, mentre il 73% propende per la stabilità (il saldo è pari a meno 27).

 

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