Tre milioni e 250mila Euro sono stati assegnati ieri dalla Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessorato alla mitigazione del rischio sismico, per l’adeguamento di sei scuole del comune di Città di Castello, nel cui territorio è in atto in questi giorni un’intensa attività sismica. L’assessorato ha spiegato che il programma regionale è stato elaborato in attuazione di un Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile che ha destinato in Umbria risorse per oltre 8 milioni ed 800mila euro, riferite all’annualità 2012, di cui 8.048.481 Euro per interventi su edifici pubblici (strategici ai fini di protezione civile o rilevanti in caso di collasso a seguito di evento sismico) o su edifici privati, e 757.504 per la “microzonazione sismica”. Le 6 scuole individuate sono: Scuola secondaria di 1° grado “G. da Tiferno“- Edificio 2; Scuola primaria “La Tina” – Edifici 1 e 2; Scuola Primaria San Secondo; Scuola Primaria Cerbara e Scuola Primaria San Pio X. Secondo la tempistica per le Opere Pubbliche, stabilita dalla “Disciplina regionale sui lavori pubblici” entro il prossimo 30 aprile alla regione dovranno pervenire le comunicazioni di interesse al contributo da parte degli Enti attuatori (in gran parte già acquisite), e quindi entro il 30 maggio la Regione approverà la graduatoria definitiva ed assegnerà i contributi. Da quel momento ci saranno 6 mesi per la progettazione dell’intervento; 6 mesi per l’espletamento della gara e per la consegna dei lavori e 18 mesi per l’ultimazione dei lavori. Il programma attiva complessivamente 4 differenti azioni di prevenzione sismica che comprendono interventi strutturali su edifici pubblici strategici o rilevanti e interventi strutturali su edifici privati anche adibiti ad attività produttive. Gli interventi strutturali di miglioramento sismico sugli edifici pubblici strategici e rilevanti, inclusi gli edifici scolastici strategici, prevedono un investimento di € 4.827.669,11 su 8 specifici edifici (1 ospedale, 1 municipio e 6 scuole), che erano già stati individuati ma non finanziati per carenza di fondi nell’anno precedente.