Presentato oggi a Roma da Paolo Buzzetti, il nuovo “Osservatorio Congiunturale sull’industria delle costruzioni” curato dalla Direzione Affari Economici e Centro Studi di ANCE. Presente il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, il presidente ANCE ha sottolineato come il nuovo studio conferma il trend degli ultimi 20 anni che vede il costante aumento della spesa corrente (+34%), a fronte di una netta riduzione delle spese in conto capitale (-47,5%). Pesante riduzione che assume i connotati del vero e proprio crollo se riferito alle risorse per nuove infrastrutture, parte rilevante delle spese in conto capitale, che stando allo studio avrebbero subito una riduzione superiore al 65%. Rimandandovi per le analisi di dettaglio al numero di settembre di “serramenti+design” qui non si può non segnalare come altrettanto allarmanti risultano i dati relativi a occupazione e imprese fallite. Da brividi i numero resi noti: circa 800.000 gli occupati persi; 14.200 le imprese edili fallite dal 2007 e un calo degli investimenti di 58 miliardi in 7 anni. Dello stesso tenore quanto emerso dal focus casa presentato insieme all’Osservatorio, focus che ha evidenziato un aumento delle tasse sulle abitazioni del 200% negli ultimi 3 anni. “Siamo all’anno zero – ha dichiarato il presidente ANCE Paolo Buzzetti – da qui o si riparte o rischiamo di non riuscire a risollevarci più. Se non si attivano subito le risorse, escludendo dal Patto di Stabilità interno gli investimenti, nel 2015 ci sarà un ulteriore calo 2,4%”. Timidi segnali positivi arrivano dall’andamento delle compravendite residenziali che come già in precedenza segnalato nei primi tre mesi dell’anno sono tornate a crescere, facendo segnare un +4,1%. “Quello che preoccupa – ha continuato Buzzetti – è la decisione inaccettabile della BCE di escludere l’edilizia dal nuovo programma di immissione di liquidità”. L’unico comparto che continua a reggere è quello degli interventi per la riqualificazione del patrimonio abitativo, con un +20% in sette anni, raggiunto grazie agli incentivi fiscali sulle ristrutturazioni e sul risparmio energetico. È la dimostrazione che invertire la rotta si può, ma servono interventi che vadano nella giusta direzione. Come il decreto “Sblocca Italia”, che secondo l’ANCE potrebbe mobilitare subito almeno 5 miliardi tra le risorse stanziate e non ancora utilizzate.